2024-03-29T10:11:40Z
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2010-12-20T11:19:39Z
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http://eprints.adm.unipi.it/50/
Aqueous extract of codonopsis javanica against larval and pupal stages of aedes albopictus
Macchioni, Fabio
Carugini, Silvia
Cecchi, Francesca
Siciliano, Tiziana
Braca, Alessandra
Cioni, Pierluigi
Morelli, Ivano
VET/06 - Parassitologia e malattie parassitarie degli animali
SUMMARY The fight against adults of Aedes albopictus is temporary, unsatisfied, and polluting for the environment, while larval treatment is more localized in time and space, resulting less dangerous. The most common antilarval product used is a crystal protoxin of Bacillus thuringiensis var. israelensis serum-type 14 produced during the sporulation process and considered harmless for humans, fishes, and other not dipteran insects. Unfortunately the antilarval activity of B. thuringiensis is lost after 24 hours, when larvae can develop undisturbed and its activity is completely absent against eggs and pupae. Acqueous extract of roots of Codonopsis javanica Hook. f. & Thoms (Campanulaceae) was tested to develop new natural formulations against larval and pupal stages of A. albopictus showing poor or no activity against larvae; on the contrary, statistically significant activity was observed against pupae after 48 hrs with 75% of mortality both at 12.79% and 6.39% concentration of the decoction. RIASSUNTO Il trattamento delle forme larvali rappresenta il metodo di lotta più efficace contro Aedes albopictus perché consente di ottenere risultati migliori nel tempo e conseguenze minori sull’ambiente rispetto alla lotta contro la forma adulta. Una tossina batterica prodotta da Bacillus thuringiensis var. israelensis sierotipo H-14 è divenuta il prodotto maggiormente utilizzato nel mondo come larvicida perché ritenuto innocuo nei confronti dell’uomo, dei pesci e di altri insetti che non siano ditteri. L’attività antilarvale di questo prodotto, però, si annulla dopo 24 ore, permettendo alle larve appena nate di svilupparsi indisturbate; inoltre, è del tutto inattivo contro uova e pupe. Con questa indagine sono stati studiati gli effetti dell’estratto acquoso delle radici di Codonopsis javanica (Campanulaceae) contro larve e pupe della zanzara. L’estratto possiede attività scarsa o nulla contro le larve, mentre è significativamente attivo nei confronti delle pupe dopo 48 ore di trattamento con mortalità del 75 % alle diluizioni del 12,79 % e del 6,39%.
2004
Article
NonPeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/50/1/215.pdf
Macchioni, Fabio and Carugini, Silvia and Cecchi, Francesca and Siciliano, Tiziana and Braca, Alessandra and Cioni, Pierluigi and Morelli, Ivano (2004) Aqueous extract of codonopsis javanica against larval and pupal stages of aedes albopictus. Annali della Facoltà di Medicina veterinaria, LVII/2 . pp. 215-220. ISSN 0365-4729
http://www.biblio.vet.unipi.it/annali2004/215.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:393
2010-12-20T11:00:33Z
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Isolamento di Eimeria bakuensis e di Eimeria parva in un allevamento di pecora Zerasca
Perrucci, Stefania
Lombardo, Andrea
Pinello, Eleonora
Goracci, Jacopo
Benvenuti, Novella
Giuliotti, Lorella
VET/06 - Parassitologia e malattie parassitarie degli animali
RIASSUNTO Nel presente studio sono stati esaminati campioni fecali di pecora di razza Zerasca provenienti da un allevamento della provincia di Massa (Zeri), al fine di isolare ed identificare, mediante valutazione morfometrica delle oocisti sporulate, le specie appartenenti al genere Eimeria presenti nell’allevamento. Campioni fecali individuali, raccolti sia da agnelli che da animali adulti, sono stati analizzati quali-quantitativamente mediante flottazione e con una tecnica di McMaster modificata utilizzando la soluzione satura di cloruro di sodio. Per ottenere la sporulazione delle oocisti, i campioni positivi sono stati stemperati in bicromato di potassio (K2Cr2O7) al 2%, posti in piastre Petri ed incubati per 3-5 giorni, al buio ed alla temperatura di 22±1° C. Le oocisti sporulate sono state quindi osservate al microscopio ottico per l’identificazione a livello di specie. Dal punto di vista quantitativo, gli agnelli hanno presentato valori di OPG più elevati rispetto agli adulti ed indicativi di rischio sanitario e zootecnico. Sono state identificate due specie, già riportate in precedenza sul territorio italiano: Eimeria bakuensis (E. ovina) ed E. parva. E. bakuensis è ritenuta una delle specie coccidiche più patogene per gli ovini; pertanto è plausibile che nell’allevamento considerato questa specie possa essere responsabile di forme cliniche e diminuzione dei tassi di accrescimento negli agnelli. L’identificazione delle specie coccidiche presenti in un allevamento, o in un’area geografica, oltre a fornire informazioni circa la patogenicità delle specie isolate, rappresenta anche un importante dato epidemiologico utile per il monitoraggio e la mappatura delle diverse specie presenti sul territorio toscano e italiano. SUMMARY The identification of the coccidian species isolated from a sheep flock of Zerasca breed located in the province of Massa (Zeri-Tuscany-Italy) represented the aim of the present study. Individual faecal samples were collected from both young and adult animals and analysed qualiquantitatively by flotation test and with a modified McMaster method, by using a low specific gravity solution (s.g.: 1200), and microscopically examined for the search of coccidian oocysts. Faecal samples resulted positive were dissolved in a 2% K2Cr2O7 solution and maintained in the dark and at the temperature of 22±1° C to allow sporulation of the oocysts. Oocysts were daily checked for sporulation for 3-5 days. Quantitatively, young animals showed a larger number of OPG than adults. Two different species were found in the flock: Eimeria bakuensis (E.ovina) and E. parva. Both species were previously reported on the Italian territory. Among sheep coccidian species, E. bakuensis is considered one of the more pathogenic; for this reason it is possible that, in the flock examined in this study, it is responsible for symptomatic infections and reduction of growth-rate in lambs. In addition to supply useful information on the pathogenicity of isolated species, the identification of coccidian species present in a flock or in a specific geographic area could represent an important epidemiological tool for monitoring and mapping the species present in Tuscany and in the Italian territory.
2007
Article
NonPeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/393/2/55.pdf
Perrucci, Stefania and Lombardo, Andrea and Pinello, Eleonora and Goracci, Jacopo and Benvenuti, Novella and Giuliotti, Lorella (2007) Isolamento di Eimeria bakuensis e di Eimeria parva in un allevamento di pecora Zerasca. Annali della Facoltà di Medicina veterinaria, LIX/20 . pp. 55-62. ISSN 0365-4729
http://www.biblio.vet.unipi.it/annali2006/55.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:417
2010-12-20T10:59:13Z
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http://eprints.adm.unipi.it/417/
Valutazione dell’efficacia dell’associazione ibafloxacin-metronidazolo nella terapia della leishmaniosi canina: studio preliminare
Bizzeti, Nome
Ariti, Gaetano
Mancianti, Francesca
Franceschi, Alberto
Sgorbini, Micaela
VET/08 - Clinica medica veterinaria
VET/06 - Parassitologia e malattie parassitarie degli animali
RIASSUNTO Nello studio è stata valutata l’efficacia dell’associazione ibafloxacin-metronidazolo nei confronti di Leishmania infantum. Sono stati trattati sei cani con almeno un segno clinico riferibile all’infezione e che avevano presentato effetti collaterali in seguito all’impiego di Antimoniato di N-metilglucamina o una presunta resistenza al farmaco. Gli animali sono stati sottoposti a trattamento per trenta giorni con ibafloxacin alla dose di 20 mg/kg/die e metronidazolo alla dose di 25mg/kg/die per via orale. Il follow up ha previsto un esame clinico, esami di laboratorio ed esami parassitologici. Al giorno 0 gli esami parassitologici erano positivi in tutti i cani esaminati. Al giorno 120 la remissione dei sintomi è avvenuta nella totalità dei casi, ed i parametri di laboratorio si sono normalizzati nella maggior parte dei soggetti. I titoli IFAT sono diminuiti significativamente, senza arrivare però ad una negativizzazione completa. La PCR si è negativizzata sul sangue in 4 cani e in 3 di questi anche su linfonodo. Non si sono presentate recidive fino a 90 giorni post-terapia. Non è stato riscontrato nessun tipo di effetto collaterale nei soggetti trattati. L’uso di questa terapia può essere quindi indicato sia in soggetti con alterazioni della funzionalità epatica e renale, che non potrebbero sostenere una trattamento con antimoniali, sia come trattamento alternativo nei soggetti che presentano resistenza agli antimoniali. L’utilizzo di ibafloxacin può amplificare l’effetto terapeutico di un trattamento specifico ad azione diretta contro Leishmania infantum, riducendo così i fenomeni di resistenza sempre più frequenti che si verificano con l’uso improprio degli antimoniali. SUMMARY The efficacy of the association ibafloxacin–metronidazole against Leishmania infantum has been investigated. Six dogs with intolerance or resistance to meglumine antimoniate and with at least one clinical sign were treated. All the dogs received 20 mg/kg/die of ibafloxacin and 25mg/kg/die of metronidazole orally during a 30 days period. Follow-up was carried out by clinical, haematological, biochemical, sierological and parasitological exams, and PCR was performed on blood samples and lymphnodes. At day 0, all the subjects scored positive. At day 120, the remission of clinical signs was noticed in all the animals and laboratory parameters regressed within the normal ranges. Antibody titres showed a significant decrease, but not a negativisation. PCR became negative on blood samples in 4/6 dogs, and on lymph nodes in 3/6 of those subjects. No relapses occurred 90 days after the end of therapy. No collateral effect in all the dogs treated. This therapy could be indicated both in dogs with liver or kidney disease that could not tolerate antimoniate therapy and for alternative treatment. Ibafloxacin has been proven to enhance the therapeutic effect of a specific treatment for L. Infantum affected dogs, thus to reduce the antimoniate resistence for inappropriate use.
2007
Article
NonPeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/417/1/171.pdf
Bizzeti, Nome and Ariti, Gaetano and Mancianti, Francesca and Franceschi, Alberto and Sgorbini, Micaela (2007) Valutazione dell’efficacia dell’associazione ibafloxacin-metronidazolo nella terapia della leishmaniosi canina: studio preliminare. Annali della Facoltà di Medicina veterinaria, LIX/20 . pp. 171-179. ISSN 0365-4729
http://www.biblio.vet.unipi.it/annali2006/171.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:527
2010-12-20T10:55:20Z
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http://eprints.adm.unipi.it/527/
Eosinophils and Trichinella infection: toxic for the parasite and the host?
Bruschi, Fabrizio
Korenaga, Masataka
Watanabe, Naohiro
VET/06 - Parassitologia e malattie parassitarie degli animali
Peripheral blood and tissue eosinophilia characterize trichinellosis in humans, and present in addition to the increased total IgE levels that occur in many helminth infections. Both processes are the consequence of T-helper 2 activation. Blood and tissue eosinophilia begins with eosinophilopoiesis in the bone marrow, which is followed by the migration of eosinophils through the circulatory system, the eosinophil infiltration of tissues at the inflammatory foci and, finally, degranulation and cell death. Recently, some aspects of eosinophilia caused by Trichinella spiralis infection have been elucidated; however, the protective role of this population of cells against Trichinella parasites remains controversial. Furthermore, when eosinophils are numerous, they can be toxic for host tissues. This review discusses these issues in both human and rodent infection models.
2008-10
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/527/1/TREPAR-D-08-00067_Bruschi_final.pdf
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http://eprints.adm.unipi.it/527/4/Fig.2.tif
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http://eprints.adm.unipi.it/527/5/Fig.3.tif
Bruschi, Fabrizio and Korenaga, Masataka and Watanabe, Naohiro (2008) Eosinophils and Trichinella infection: toxic for the parasite and the host? Trends in Parasitology, 24/200 (10). pp. 462-467. ISSN 1471-4922
http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6W7G-4T8CWKT-1&_user=793840&_rdoc=1&_fmt=&_orig=search&_sort=d&view=c&_acct=C000043460&_version=1&_urlVersion=0&_userid=793840&md5=252093585466899d3bb1486a5d764fa8
doi:10.1016/j.pt.2008.07.001
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2010-12-21T12:57:44Z
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Untangling the role of eosinophils in trichinellosis: a never-ending story
Bruschi, Fabrizio
VET/06 - Parassitologia e malattie parassitarie degli animali
MED/07 - Microbiologia e microbiologia clinica
Untangling the role of eosinophils in trichinellosis
2010-02
Article
PeerReviewed
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it
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Bruschi, Fabrizio (2010) Untangling the role of eosinophils in trichinellosis: a never-ending story. Trends in Parasitology, 26/201 (2). pp. 60-61. ISSN 1471-4922
http://www.sciencedirect.com/science/journal/14714922
doi:10.1016/j.pt.2009.11.002