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Le facciate dipinte nella Toscana medicea: il loro ruolo nell'architettura e nell'urbanistica
Karwacka, Ewa Jolanta
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Tra i molteplici problemi e filoni del rinascimento, e in particolare del manierismo, le facciate dipinte occupano il posto importante: costituiscono un modo architettonico per risolvere lo spazio scenografico. La loro linea di sviluppo va da marca geometrico-formale che simula un rivestimento lapideo, o in laterizio, per arrivare a creare un'architettura completa con spessore illusivo della fronte, in cui convivono la realtà e la visione. Si afferma con le esperienze scenografiche e teatrali, coinvolgendo la scena urbana. Dalle geometrie brunelleschiane si giunge così nel rinascimento a quella morbidezza lirica delle cromie che avvolgono, stemperano, frantumano le ampie superfici. La ampia diffusione di queste facciate nel '500 venne a determinare una nuova immagine della città, in cui lo spazio fatto di cromie e sistemato razionalmente dalla prospettiva risolve quella poetica suggestione delle forme allusive. Il fenomeno ha un valore particolare in Toscana, dove raggiunge il livello di grande qualità.
2004
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
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it
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Karwacka, Ewa Jolanta (2004) Le facciate dipinte nella Toscana medicea: il loro ruolo nell'architettura e nell'urbanistica. In: Seminario Università Luisiada, 8-9 dicembre 2004, Lisbona, Portogallo. (Unpublished)
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Restauri in Lituania. Vilnius Capitale della Cultura Europea 2009
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO Nel 2009 Vilnius, capitale della Lituania, diventerà capitale della Cultura Europea. Tra le iniziative promosse dalla Lituania in occasione di tale evento, vi sono i lavori di restauro e conservazione del centro storico e dei principali monumenti di Vilnius. SUMMARY In 2009 Vilnius, capital of Lithuania, will be the capital of the European Culture. Among the initiatives promoted by the Lithuanian Country for this event, the historical centre of the city has been restored and its main monuments have been renewed.
2006-05
Article
PeerReviewed
coverimage
it
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it
http://eprints.adm.unipi.it/159/2/NIGLIO/Articolo_Lituania_DEF.pdf
Niglio, Olimpia (2006) Restauri in Lituania. Vilnius Capitale della Cultura Europea 2009. Webjournal, 1/2006 . pp. 25-34. ISSN 1827-8868
http://www.webjournal.unior.it/Dati/17/41/Articolo%20Lituania.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:289
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Antonio Valente architetto al cinema
Lamberti, Claudia
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/10 - Architettura tecnica
L-ART/06 - Cinema, fotografia e televisione
L-ART/05 - Discipline dello spettacolo
Progettista della Pisorno, la prima città del cinema in Italia, del Centro Sperimentale di Cinematografia, nonché fine scenografo e costumista, Antonio Valente è un personaggio chiave nel panorama italiano per comprendere a fondo il "cantiere del film". Infaticabile costruttore di finzioni, in equilibrio felicemente precario tra innovazione tecnologica e tradizione figurativa, Valente ha lavorato per oltre quarant’anni nel cinema, esercitando una professionalità di alto profilo. Il volume, corredato di un ricco apparato iconografico e documentario, propone un ritratto di questo "architetto del cinema", attivo in ogni fase della "costruzione dell’artificio", dal teatro di posa, al set e alla sala, eppure in parte dimenticato, rimosso. Il saggio "Antonio Valente architetto al cinema", in particolare, illustra la formazione dell'artista sorano e ne inserisce la produzione architettonica nel clima culturale italiano e internazionale, evidenziando i vari momenti della carriera di Valente come tappe della sua vocazione di "scenarchitetto" e progettista di teatri di posa e sale cinematografiche.
ETS
CARDONE, Lucia
CUCCU, Lorenzo
2005
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/289/1/Lamberti_Valente.pdf
Lamberti, Claudia (2005) Antonio Valente architetto al cinema. In: Antonio Valente: il cinema e la costruzione dell'artificio. ETS, Pisa, pp. 29-59.
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Santa Sofia a Costantinopoli: l’architettura e le fonti storico critiche
Lamberti, Claudia
Mula, Francesco
L-FIL-LET/07 - Civiltà bizantina
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Sintesi sulla storia della basilica di Santa Sofia a Costantinopoli e sulla sua architettura. L'articolo è accompagnato da una vasta bibliografia ragionata.
2002-09
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/290/1/lamberti__Santa_Sofia.pdf
Lamberti, Claudia and Mula, Francesco (2002) Santa Sofia a Costantinopoli: l’architettura e le fonti storico critiche. Arte cristiana: rivista internazionale di storia dell'arte e di arti liturgiche, 90/200 (812). pp. 351-362. ISSN 0004-3400
oai:eprints.adm.unipi.it:291
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Il castello dell'Imperatore a Prato
Lamberti, Claudia
L-ART/01 - Storia dell'arte medievale
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Nell’esaminare la costruzione architettonica e riassumere gli studi condotti nel corso del Novecento su tale edificio, questo contributo storico-critico presenta sinteticamente il castello dell'Imperatore a Prato, di epoca federiciana.
2005
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/291/1/lamberti_castello_prato.pdf
Lamberti, Claudia (2005) Il castello dell'Imperatore a Prato. Prato storia e arte, 2005 (97). pp. 105-118. ISSN 0032-6925
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Teorici di architettura ne “La letteratura artistica” di Julius von Schlosser
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
L-ART/04 - Museologia e critica artistica e del restauro
Il presente contributo sui “Teorici di architettura nella Letteratura artistica di J. von Schlosser” ha lo scopo di effettuare una lettura particolare del testo di Schlosser, attraverso gli occhi dello studioso di storia dell’architettura alla ricerca di informazioni sugli scritti teorico-tecnici in questo campo. Compito di questo breve saggio è quindi il rilevare quali trattati di architettura Schlosser citi, ma anche, ove possibile, che opinione abbia dei loro autori. L'articolo elenca perciò tutti i passi della Letteratura artistica in cui si parla delle fonti in campo architettonico dal Medioevo al Settecento. Sebbene Schlosser nella sua attività storico-critica non si diffonda su tale disciplina, nè compia particolari studi sugli architetti, la lettura analitica del suo manuale per le fonti della storia dell'arte consente di evidenziarne la sensibilità verso i testi e gli autori più significativi nella storia dell'architettura. Questa sintesi può risultare un comodo ausilio per gli specialisti, per rintracciare immediatamente se ci siano nel testo di Schlosser notizie sulle edizioni di talune opere teoriche di architettura e volgersi quindi alla lettura del passo che le riguarda.
2005
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/292/1/Lamberti_Schlosser.pdf
Lamberti, Claudia (2005) Teorici di architettura ne “La letteratura artistica” di Julius von Schlosser. R�mische historische Mitteilungen, 47 . pp. 503-513. ISSN 0080-3790
http://hw.oeaw.ac.at/0xc1aa500d_0x00102f1b
10.1553/rhm47s503
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Teorie architettoniche nella Vienna fin-de-siècle: gli scritti di Camillo Sitte e di Otto Wagner
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/21 - Urbanistica
L'articolo analizza gli scritti principali di Camillo Sitte ed Otto Wagner, nel clima culturale della Vienna fin-de-siècle, evidenziando l’importanza del loro contributo teorico alla definizione dell’urbanistica come arte e all’interpretazione del ruolo dell’architetto nella società moderna.
2004
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/293/1/Lamberti_wien.pdf
Lamberti, Claudia (2004) Teorie architettoniche nella Vienna fin-de-siècle: gli scritti di Camillo Sitte e di Otto Wagner. R�mische historische Mitteilungen, 46 . pp. 359-392. ISSN 0080-3790
http://hw.oeaw.ac.at/0xc1aa500d_0x0007591e
10.1553/rhm46s359
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Der Städtebau nach seinen künstlerichen Grundsätzen: la piazza come fondamento dell’urbanistica
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/21 - Urbanistica
L'articolo presenta il libro di Camillo Sitte "Der Städtebau nach seinen künstlerischen Grundsätzen", pubblicato nel 1889 a Vienna, evidenziando l'importanza di tali riflessioni nella storia dell'urbanistica. Si pone l'accento in particolare sul tema della piazza.
2005-04
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/294/1/lamberti_sitte.pdf
Lamberti, Claudia (2005) Der Städtebau nach seinen künstlerichen Grundsätzen: la piazza come fondamento dell’urbanistica. Turris Babel, 2005 (66). pp. 64-65.
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La città senza regole? M. Fuksas: un'antologia su caos sublime e progettazione
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/21 - Urbanistica
RIASSUNTO Massimiliano Fuksas, grazie al suo approccio innovativo all'urbanistica, fu nominato nel 2000 direttore della Mostra internazionale di architettura di Venezia dal titolo "Città: less aesthetics, more ethics". Si propone qui un'antologia dei suoi pensieri sulla città esposti nei dibattiti e negli scritti. SUMMARY Massimiliano Fuksas was the Director of the International Exhibition of Architecture in Venice "The city: less aesthetics, more ethics". This paper, derived from a poster presented to the AISU conference "The city and the rules", shows Fuksas' ideas and writings regarding the new metropolis of the XXIst Century.
Celid
Devoti, Chiara
2008
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/296/1/lamberti_fuksas.pdf
Lamberti, Claudia (2008) La città senza regole? M. Fuksas: un'antologia su caos sublime e progettazione. In: La città e le regole: poster presentati al III congresso dell'AISU. Celid, Torino, pp. 91-92. ISBN 9788876618062
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L’architettura contemporanea sul web: una selezione di siti
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia
L'articolo presenta una selezione di siti internet riguardanti l'architettura contemporanea, scelti in base alla validità dei loro contenuti e alla frequenza di aggiornamento. Di essi si descrivono in breve le caratteristiche, corredandoli con note che consentano al lettore di crearsi un proprio elenco “ragionato” di bookmarks.
2006-07
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/302/1/lamberti_arch_web.pdf
Lamberti, Claudia (2006) L’architettura contemporanea sul web: una selezione di siti. Nuova informazione bibliografica, 3/2006 (3). pp. 573-578. ISSN 1824-0771
10.1448/22736
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Gaudí: bibliografia essenziale
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
La produzione critica relativa ad Antoni Gaudí è particolarmente ricca e risulta perciò compito arduo sia il trascrivere interamente l’evoluzione della fortuna critica di Gaudí, sia il selezionare solo alcuni testi. Questa bibliografia fornisce soprattutto informazioni relative alle monografie pubblicate dagli anni settanta ad oggi, elencate in ordine cronologico. Per non eccedere nelle segnalazioni si è deciso in linea di massima di non indicare articoli, cataloghi di mostre ed atti di convegni. Per una bibliografia antecedente si rimanda all’importante ed esauriente volume di G.R. Collins, E.M. Farinas, A bibliography of Antoni Gaudí and the Catalan movement 1870-1930, Charlottesville, The University of Virginia Press, 1973.
SEU
Bonaccorso, Giuseppe
2003
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/304/1/LambertibibliografiaGaudi.pdf
Lamberti, Claudia (2003) Gaudí: bibliografia essenziale. In: Dossier Gaudí: ricerche, proposte, riletture. SEU, Pisa, Italia, pp. 197-201.
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Gaudí e il web
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia
Contrariamente a quanto ci si potrebbe immaginare, Internet non offre una gran quantità di risorse per lo studio dell’architettura di Gaudí. All’interno del vasto numero di siti reperibili, si è cercato qui di selezionare i migliori dal punto di vista contenutistico, didattico, scientifico od iconografico. Per ciascuno di essi si riportano informazioni essenziali e un breve commento.
SEU
Bonaccorso, Giuseppe
2003
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/305/1/LambertiWebGaudi.pdf
Lamberti, Claudia (2003) Gaudí e il web. In: Dossier Gaudí: ricerche, proposte, riletture. SEU, Pisa, Italia, pp. 193-195.
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Gaudí: le case e i palazzi
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
In questo saggio si ripercorrerà sinteticamente l’intera produzione di Gaudí nel settore dell’edilizia residenziale, presentando, sotto forma di scheda, le informazioni essenziali sulle opere maggiori.
SEU
Bonaccorso, Giuseppe
2003
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/306/1/LambertiCaseGaudi.pdf
Lamberti, Claudia (2003) Gaudí: le case e i palazzi. In: Dossier Gaudí: ricerche, proposte, riletture. SEU, Pisa, Italia, pp. 119-123.
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Architetture verticali di inizio Novecento: da spazio del sacro ad emblema della città moderna
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Il termine “architetture verticali” evoca naturalmente in un lettore che sia addentro la disciplina alcune immagini familiari, tra le quali si presenteranno alla memoria con grande probabilità sia quella di una grande cattedrale coi suoi slanciati pinnacoli, sia quella di un moderno grattacielo di decine di piani. Entrambe le tipologie, che sembrano così lontane tra loro, emblemi di epoche distanti e diverse, furono in realtà contemporaneamente all’attenzione dei grandi architetti europei di inizio Novecento. Proprio nel medesimo anno, il 1914, Antoni Gaudí e Antonio Sant’Elia si dedicarono l’uno esclusivamente alla progettazione della chiesa della Sagrada Familia a Barcellona, l’altro alla stesura del Manifesto dell’architettura futurista a Milano. Gaudí interpretò il verticalismo in senso spirituale, Sant’Elia espresse in edifici multipiano la nuova architettura rispondente alle necessità del secolo. In questo breve saggio si delineano i motivi ispiratori dello sviluppo verticale della Sagrada Familia e della città futurista.
SEU
Bonaccorso, Giuseppe
2003
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/307/1/LambertiArchVerticali.pdf
Lamberti, Claudia (2003) Architetture verticali di inizio Novecento: da spazio del sacro ad emblema della città moderna. In: Dossier Gaudí: ricerche, proposte, riletture. SEU, Pisa, Italia, pp. 157-163.
oai:eprints.adm.unipi.it:308
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Il movimento futurista e la città / Futurist avant-garde and the city
Lamberti, Claudia
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
L'articolo analizza la tematica interdisciplinare della metropoli moderna all'interno del movimento futurista, che riserva grande attenzione alla realtà urbana nei suoi vari aspetti e si sviluppa e riceve stimoli soprattutto nelle grandi città.
2003-08
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/308/1/Lamberti_movimento_Futurista.pdf
Lamberti, Claudia (2003) Il movimento futurista e la città / Futurist avant-garde and the city. Urbanistica, 2003 (121). pp. 98-104. ISSN 0042-1022
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Restauri in Lituania. Vilnius capitale della cultura europea 2009
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO Nel 2009 Vilnius, capitale della Lituania, diventerà la capitale della cultura europea. Tra le iniziative promosse dalla Lituania per questo evento, il centro storico della città e i suoi principali monumenti sono stati restaurati. SUMMARY In 2009 Vilnius, capital of Lithuania, will be the capital of the European Culture. Among the initiatives promoted by the Lithuanian Country for this event, the historical centre of the city has been restored and its main monuments have been renewed.
2006-06
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/319/1/Articolo_Lituania_DEF..pdf
Niglio, Olimpia (2006) Restauri in Lituania. Vilnius capitale della cultura europea 2009. pp. 25-34. ISSN 1827-8868
http://webjournal.unior.it
oai:eprints.adm.unipi.it:320
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Residenze universitarie e il ruolo delle istituzioni per valorizzare le periferie delle città
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Residenze Universitarie e il ruolo delle Istituzioni per valorizzare le periferie delle città. La realtà pisana e il piano di riqualificazione intercomunale tra Pisa e San Giuliano Terme.
2006-09
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/320/1/UNIVERSITA-RESIDENZE-PISA.PDF
Niglio, Olimpia (2006) Residenze universitarie e il ruolo delle istituzioni per valorizzare le periferie delle città. Urbanistica Informazioni, Anno X (209). pp. 83-85. ISSN 0392-5005
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Opus tessellatum a Pisa e nella chiesa di San Pietro in Vinculis
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
SUMMARY It is known that the first floor cosmatesco has been realized in Italy at the end of the XI century, between the 1066 and the 1071, when the Abbot of Montecassino invited some workers of marble, coming from Costantinopoli, to build a new floor in the Cathedral. The floor cosmatesco realized in S. Pietro in Vinculis (XII century), in Pisa is certainly the most valuable and ancient and is further very well preserved. The marble that composes this floor is even “reused” and a part of it come from roman factories. Today the attention is mainly focused on its preservation and use. RIASSUNTO E’ noto che il primo pavimento cosmatesco è stato realizzato in Italia alla fine del secolo XI, tra il 1066 e il 1701, quando l’Abbate di Montecassino invitò alcuni artigiani marmisti, provenienti da Costantinopoli, a costruire una nuova pavimentazione nella cattedrale. Il pavimento cosmatesco realizzato in S.Pietro in Vinculis (XII secolo) a Pisa è certamente il più pregevole e antico ed inoltre è molto ben conservato. Oggi l’attenzione è principalmente concentrata sulla sua conservazione e sulla sua usura.
Edizioni Arcadia Ricerche
Biscontin, Guido
Driussi, Guido
2006-07
Book Section
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/321/1/S.PIETRO_IN_VINCULIS_PISA.PDF
Niglio, Olimpia (2006) Opus tessellatum a Pisa e nella chiesa di San Pietro in Vinculis. In: Pavimentazioni storiche. Uso e conservazione. Scienze e beni culturali, 2006 . Edizioni Arcadia Ricerche, Venezia, pp. 571-578.
http://www.arcadiaricerche.it
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Un progetto di restauro urbano. Il nuovo Calambrone di Pisa si confronta con la storia
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Presentazione del progetto di recupero urbano del litorale pisano denominato Calambrone con particolare attenzione alla valorazzazione del patrimonio architettonico delle colonie marine realizzate tra il 1932 ed il 1940.
2006-11
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/322/1/CNR_ROMA_2006.PDF
Niglio, Olimpia (2006) Un progetto di restauro urbano. Il nuovo Calambrone di Pisa si confronta con la storia. In: Multi-quality approach to cultural heritage, 14-15 novembre 2006, Roma, Italy. Consiglio Nazionale delle Ricerche. (Unpublished)
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Decreti di abbellimento urbano e le commissioni di tutela nel Ducato di Lucca nel XIX secolo
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Il contributo illustra il ruolo fondamentale che il tema del decoro urbano, nel territorio lucchese, ha avuto sin dai primi anni del XIX secolo soprattutto con il Ducato di Maria Luisa di Borbone e di Carlo Lodovico, non solo per la città di Lucca ma anche per i comuni appartenenti al territorio della sua provincia.
2005
Article
NonPeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/323/1/commissioni_tutela_Lucca.pdf
Niglio, Olimpia (2005) Decreti di abbellimento urbano e le commissioni di tutela nel Ducato di Lucca nel XIX secolo. Progetto restauro, Anno 1 (33). pp. 9-14. ISSN 1974-7799
http://www.ilprato.com
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Pisa: Città/Università.Progetti di trasformazione urbana e residenze studentesche
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Con oltre 700 anni di storia l’Ateneo Pisano (1343) oggi rappresenta un’istituzione formativa e culturale molto importante non solo nello stretto ambito nazionale ma principalmente a livello internazionale per la presenza di strutture di ricerca altamente specialistiche come il C.N.R., la Scuola Superiore S. Anna e la Scuola Normale Superiore. La realtà dell’Ateneo è interessante soprattutto se analizzata anche in relazione alla popolazione studentesca di circa 50.000 unità (con un ordine annuale sempre in crescita) a cui si aggiungono ben 1900 docenti e 1700 unità di personale tecnico-amministrativo, il tutto stabilendo un rapporto di circa uno studente ogni due abitanti. Tutto ciò testimonia uno stretto e continuo dialogo che sempre più si è andato strutturando tra l’Università, la Città di Pisa e il suo territorio. Questo sta anche a sottolineare come la realtà urbana, soprattutto quella rappresentata dagli insediamenti più storici, necessariamente e continuamente deve confrontarsi con la complessità universitaria che occupa gran parte dell’area nord della città storica. Inoltre si rileva chiaramente che la progettazione del rapporto tra Città ed Università si fonda sulla capacità di far integrare strutture accademiche e preesistenze, il tutto nel pieno rispetto della compatibilità delle nuove funzioni rispetto sia al singolo manufatto edilizio che alla struttura urbana. Infatti al tema istituzionale si associa necessariamente quello della residenza universitaria che va a sommarsi alle alte richieste determinate dalla massiccia presenza di insediamenti militari, dall’aeroporto civile e militare e dall’indotto prodotto dai poli ospedalieri di riconosciuto valore internazionale. Dunque è facile intuire il quadro complessivo del contesto residenziale cittadino che deve necessariamente tener conto delle dinamiche dei vari settori della popolazione che sono attratti verso il capoluogo. Da qui l’importante tema della residenza universitaria che vede oggi sulla città di Pisa interventi e programmi di sviluppo di notevole interesse sia economico che socio-culturale.
2006-06
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/324/1/INU_Genova_2006__O.Niglio_Definitivo.pdf
Niglio, Olimpia (2006) Pisa: Città/Università.Progetti di trasformazione urbana e residenze studentesche. In: Convegno nazionale-urbanistica architettura. Il ruolo del progetto urbano nella riqualificazione della città contemporanea, 22-23 giugno 2006, Genova, Italy. (Unpublished)
http://inu.it
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Palazzo Altini a Pisa: storia, iconografia e restauro delle pitture murali a graffito
Niglio, Olimpia
Giraldo, Martina
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO Dal 1925 Palazzo Altini è uno degli edifici pisani di grande interesse dal punto di vista storico e artistico. E’ un esempio raro di decorazione a graffito pisana che è stata danneggiata durante la guerra. Dopo la prima guerra mondiale la Soprintendenza ha rifiutato la richiesta del proprietario di ricevere i contributi per il ripristino della facciata. Soltanto il 30 maggio 1950 il Ministero dell’Istruzione informò per lettera che “casa Altini è di rilevante interesse, secondo la legge del 20 giugno 1909, come comunicato al proprietario il giorno 8 novembre 1911”. Nel 1989 la facciata è stata restaurata e l’elaborazione della documentazione storica ed iconografica permette di ricostruire la conoscenza su palazzo Altini, conoscenza sulla quale dopo 15 anni si basano le nuove attività per la sua conservazione. SUMMARY Since 1925 Palazzo Altini is one of the real estate in Pisa of great interest from the historical and artistic point of view. It is an uncommon example of graffito-pisana decoration which has been damaged during the war. After the first world war, the Superintendence refused the request of its owner to receive contributions for the restoration of the façade. Only the 30 of May 1950 the Ministry of Education notifies by letter that “the Altini House is of relevant interest, according to the law of the 20 June 1909, as notified to the owner the 8 of November 1911”. In 1989 the façade has been restored and the elaboration of the historical and iconographical documentation allows to rebuild the knowledge on the Altini building that after 15 years represents the foundation of new preservative activities
Arcadia ricerche
Biscontin, Guido
Driussi, Guido
2005-07
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/326/1/PALAZZO_ALTINI_PISA.pdf
Niglio, Olimpia and Giraldo, Martina (2005) Palazzo Altini a Pisa: storia, iconografia e restauro delle pitture murali a graffito. In: Pitture murali. Scienze e beni culturali, XXI, 2005, 2005 . Arcadia ricerche, Venezia, IT, pp. 498-503.
http://www.arcadiaricerche.it
oai:eprints.adm.unipi.it:327
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Vernacular architecture and “historical seismography”: an experience research
Niglio, Olimpia
Ulivieri, Denise
ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni
ICAR/19 - Restauro
The history of hearthquakes can be defined as a very ancient discipline, which roots are on the tales and on records of the most calamitous events whose evidence is not easy to be found because not written but handed down orally, and the history of seismology is a good example. The analysis of the historical archives and the carefull study of the projects concerning the territory and its structure, often reveals precious informations on events that involved the place, such as the most dangerous, i.e earthquakes, but little technical information about recovery or rebuilding is given in written documentation from the direct literature of the urban context and of the individual building is possible to deduce techiques and ways of the past used to inntervene to reply to the seismic needs of the build and from which the historic seismology originates from. The study of the history of earthquakes has become a systematic instruments to determine the areas where they can happen with a likely periodicity from the past century, and relates especially on historic seismology which has its historic reference store, even if it bases itself on oral sources. Our study, instead, based exclusively upon the analysis and the direct study of the architecture, aims to determinate the needs and the technical devices, peculiar to the art of building, but strictly connect to the local building culture of our territorial reference or research. The rich store of informations has allowed us to study different costructive typology, often determined by needs connected not only to the building tradition but also to the local seismic culture. In the areas exposed at high seismic risk, the regularity of the event can create a progressive rooting of the tecniques and behaviours leading to a clear protective view. When the system becomes part of the experience of the comunity, it stays in the people’s memory. The resident population are titular of their own seismic culture that generates non codified and non written rules but readable in the constructive characteristics of the buildings, in the general structure given by the territory. Every building bears witness to its own history and furnishes an enormous quantitaty of informations: the damage suffered, the repair work, intervention of prevention. A "global" local research and at the same time a systematic research of the frequencies of the constructive elements are developed. From this will of putting the basis for a systematic study of the “historical seismography” that promotes a technical normative of reference that is neither generic nor inducing inter-ventions little respectful of a context that only asks to be left in alone.
Taylor & Francis
Modena, Claudio
Lourenco, Paulo
Roca, Pere
2005
Book Section
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/327/1/Vernacular_Architecture_Niglio_Ulivieri_T7.pdf
Niglio, Olimpia and Ulivieri, Denise (2005) Vernacular architecture and “historical seismography”: an experience research. In: Structural analysis of historical constructions. Taylor & Francis, London, UK, pp. 203-212. ISBN 04-1536-379-9
oai:eprints.adm.unipi.it:328
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Strumenti ed indagini conoscitive applicate nella chiesa di S. Pietro in Vinculis in Pisa
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO Lo studio dell’architettura, negli ultimi decenni, ha visto collaborare insieme ambiti disciplinari differenti ma il cui crescente dialogo ha reso possibile una conoscenza sempre più approfondita dei manufatti edilizi, sia monumentali che non, mediante l’apporto di metodologie e il supporto di tecnologie diagnostiche sempre più innovative. In tale contesto i metodi della fisica, della chimica e della matematica applicati non solo all’archeologia ma anche allo studio delle opere d’arte mobili e all’architettura hanno posto le basi per un’analisi del manufatto non solo come documento storico ma soprattutto valutato in relazione alla sua consistenza materica e al suo intrinseco valore sociale e culturale. In tale contesto scientifico un esempio di ricerca e di lavoro interdisciplinare è stato eseguito per indagare stratigraficamente le murature della chiesa di S. Pietro in Vinculis in Pisa, mediante un’analisi diagnostica preliminare al progetto di restauro conservativo eseguito tra il 2001 ed il 2004. SUMMARY Abstract in inglese In the last decades the study of the architecture has been based on the cooperation among different disciplines whose connection has allowed growing knowledge of the buildings, whether monumental than not, through the use of diagnostic methodologies and innovative technologies. In this context the results reached in physics, chemistry, mathematics can be applied not only in archaeology but even in the study of works of art and in architecture. They represent the foundations upon which to study the materials of the buildings that are not only intended as historical documents but even their value, both social and cultural, is evaluated. A great example of interdisciplinary research is given from the preliminary diagnostic analysis of S. Pietro in Vinculis in Pisa, realized from the 2001 to 2004, to study the wall layer of the church.
Edizioni ETS
Arias, Claudio
Colombini, Maria Perla
2006-01
Book Section
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/328/1/ARCHEOMETRIA_PISA_2006.PDF
Niglio, Olimpia (2006) Strumenti ed indagini conoscitive applicate nella chiesa di S. Pietro in Vinculis in Pisa. In: IV Congresso nazionale di archeometria. Scienza e beni culturali. Edizioni ETS, Pisa, IT, pp. 61-62. ISBN 88-467-1444-X
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Ex Forest: da manifattura tessile a residenza universitaria della Scuola Superiore S.Anna e della Scuola Normale in Pisa
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
Il documento analizza le ragioni che hanno indotto interventi di trasformazione urbana fortemente incisivi sul tessuto storico della città di Pisa con particolare riferimento al quartiere S.Francesco. Viene analizzato il progetto per la nuova sede della residenza universitaria Alessandro Faedo.
2006-05
Article
NonPeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/329/1/EX_FOREST_PISA.PDF
Niglio, Olimpia (2006) Ex Forest: da manifattura tessile a residenza universitaria della Scuola Superiore S.Anna e della Scuola Normale in Pisa. Architetture pisane, 2006 (3, num). pp. 46-55. ISSN 88-467-1566-7
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La città futurista di Antonio Sant’Elia: il volto dell’architetto
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Il presente articolo descrive l'immagine di città moderna nei disegni di Antonio Sant'Elia, firmatario nel 1914 del Manifesto dell'architettura futurista. E' annessa una breve biografia dell'architetto.
2002-02
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/330/1/Lamberti_Santelia.pdf
Lamberti, Claudia (2002) La città futurista di Antonio Sant’Elia: il volto dell’architetto. Art e Dossier, 2002 (175). pp. 44-49. ISSN 0394-0179
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La città futurista nei disegni di Virgilio Marchi: l’urbanistica messa in gioco
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
In questo articolo si affrontano i disegni di Virgilio Marchi, opere che riflettono nel corso del tempo le varie direzioni della ricerca architettonica futurista, e si fa cenno agli importanti scritti teorici dell'architetto livornese, del quale è tracciata una breve biografia.
2002-06
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/331/1/Lamberti_Marchi.pdf
Lamberti, Claudia (2002) La città futurista nei disegni di Virgilio Marchi: l’urbanistica messa in gioco. Art e Dossier, 2002 (179). pp. 12-17. ISSN 0394-0179
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La città futurista nei disegni di Mario Chiattone: metafisica della ragione
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Mario Chiattone fu tra i primi aderenti al gruppo Nuove Tendenze, movimento artistico milanese riconosciuto dalla critica quale precursore del futurismo architettonico. In questo articolo si descrivono brevemente i disegni realizzati da Mario Chiattone negli anni Dieci e si confrontano con la produzione di Antonio Sant'Elia e la poetica futurista. E' annessa una breve biografia dell'architetto.
2003-12
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/332/1/Lamberti_Chiattone.pdf
Lamberti, Claudia (2003) La città futurista nei disegni di Mario Chiattone: metafisica della ragione. Art e Dossier, 2003 (195). pp. 34-39. ISSN 0394-0179
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I Libri della Scienza: la collezione ottocentesca della Biblioteca di Ingegneria
ICAR/18 - Storia dell'architettura
M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia
M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche
Catalogo della omonima mostra, tenutasi a Pisa presso La Limonaia di Palazzo Ruschi dal 15 al 28 aprile 2004.
Università di Pisa
Lamberti, Claudia
2004
Book
NonPeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/335/1/Libri_scienza.pdf
Lamberti, Claudia, ed. (2004) I Libri della Scienza: la collezione ottocentesca della Biblioteca di Ingegneria. Università di Pisa, Pisa, Italia.
oai:eprints.adm.unipi.it:336
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La città futurista: la metropoli del futuro dall'avanguardia storica all'utopismo tecnologico di Richard Buckminster Fuller
Lamberti, Claudia
Pierotti, Piero
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Questo articolo riassume la tesi di laurea omonima, discussa da Claudia Lamberti presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Pisa il giorno 11 luglio 2000 ed approvata con la valutazione di 110 e lode. Tale ricerca ha avuto lo scopo di organizzare la documentazione esistente sulla città futurista, definire le vicende storico-critiche dell'architettura futurista, analizzare lo stretto rapporto tra le varie arti in cui l'avanguardia italiana ha rappresentato il suo sogno metropolitano. Si è inoltre tracciato un quadro delle influenze e delle suggestioni esercitate dal futurismo sull'architettura italiana e internazionale.
2001-12
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/336/1/Lamberti_citta_futurista.pdf
Lamberti, Claudia and Pierotti, Piero (2001) La città futurista: la metropoli del futuro dall'avanguardia storica all'utopismo tecnologico di Richard Buckminster Fuller. Bollettino ingegneri, 47/200 (12). pp. 40-42. ISSN 2035-2433
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/segue%20Sintesi%20tesi%20laurea.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:337
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Otto Wagner e Die Groszstadt: la Vienna del futuro, la città del XX secolo
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/21 - Urbanistica
In questo articolo si presenta "Die Groszstadt", il saggio scritto nel 1910-11 da Otto Wagner in cui l'autore formula una proposta per la Vienna del XX secolo, concepita come città a crescita illimitata. Già nel 1892-93 Wagner, vincitore del concorso per il piano regolatore di Vienna, pensò ad un sistema di espansione policentrico immaginando "Stellen" collegati tra di loro tramite mezzi di trasporto veloce. Di tale proposta si ebbero parziali realizzazioni, quali la metropolitana costruita negli anni Novanta del XIX secolo. La successiva teorizzazione, esposta in "Die Groszstadt", prevede nuovi distretti, autosufficienti per molti servizi e capaci di unire alla funzionalità residenziale per grandi masse, l'attenzione alla dimensione estetica dell'architettura. Vienna non seguì il modello wagneriano, ma ciò non sminuisce l'interesse del testo, che svela felici intuizioni dell'architetto nel recepire le esigenze sociali.
2005-03
Article
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it
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Lamberti, Claudia (2005) Otto Wagner e Die Groszstadt: la Vienna del futuro, la città del XX secolo. Bollettino ingegneri, 2005 (3). pp. 8-17.
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/claudia_lamberti.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:338
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La chiesa Dives in Misericordia di Richard Meier: ideazione, realizzazione, significato
Lamberti, Claudia
Minelli, Anna
M-STO/07 - Storia del cristianesimo e delle chiese
ICAR/18 - Storia dell'architettura
La chiesa “Dives in misericordia” sorge a Roma in località Tor Tre Teste ed è stata progettata da Richard Meier, vincitore del concorso bandito all’interno del programma diocesano “50 chiese per Roma 2000”. Tale architettura ha il particolare obiettivo di ricordare il tema fondamentale del Giubileo del 2000, il perdono divino. La costruzione è stata effettivamente terminata nel 2003 ed ha impiegato i migliori materiali che ne consentissero il perdurare dell’aspetto, investito di un grande significato simbolico. Il bianco dello speciale cemento levigato, le trasparenze del vetro, l’acciaio inossidabile delle strutture indirizzano verso i concetti di purezza, spoliazione dalle cure mondane, richiamo al divino, senza altra ornamentazione degli spazi interni se non quella dei giochi di luce. L’edificio è luogo di preghiera e di accoglienza allo stesso tempo, raccogliendo in un unico complesso la chiesa e il centro pastorale parrocchiale. La singolare forma concepita da Meier, dominata da tre porzioni di estensione crescente di superfici sferiche di raggio identico, suggerisce una lettura simbolica nella quale esse risultano tre vele che sembrano gonfiate dal vento come quelle di una barca. Ciò evoca sia l’immagine paleocristiana della comunità dei credenti o dell’anima che come una nave punta verso il faro di Cristo, ultima meta del viaggio terreno dell’uomo, sia il significato storico del pontificato di Giovanni Paolo II, rappresentando la Chiesa che traghetta il fedele verso il terzo millennio. In questo articolo si esporranno sinteticamente le fasi del concorso, della progettazione e della realizzazione della chiesa, accennando anche al contesto territoriale, e si analizzerà l’architettura dal punto di vita simbolico.
2006-03
Article
PeerReviewed
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it
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Lamberti, Claudia and Minelli, Anna (2006) La chiesa Dives in Misericordia di Richard Meier: ideazione, realizzazione, significato. Bollettino ingegneri, 2006 (3). pp. 3-10.
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/Meier_LAMBERTI.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:342
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Il restauro da semplice campo di applicazione a stimolo della ricerca. Arte e scienza a confronto
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
I criteri che hanno guidato la conoscenza di un’opera d’arte, in passato, si sono fondati principalmente su un giudizio di valore legato alla rivalutazione e al riconoscimento della storicità e dell’artisticità del manufatto oggetto di studio. In seguito ai numerosi contributi della scienza e alle sue sperimentazioni in campo tecnico-scientifico, gli interessi degli studiosi quanto degli operatori si sono rivolti anche verso una cultura detta “materiale” il che ha comportato una maggiore attenzione verso gli aspetti quantitativi nonché qualitativi del costruito nonché verso una visione dell’oggetto considerato non più nella totalità della sua struttura ma come unità degli elementi costituenti, nella sua dimensione spazio-temporale
2000-08
Article
NonPeerReviewed
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it
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Niglio, Olimpia (2000) Il restauro da semplice campo di applicazione a stimolo della ricerca. Arte e scienza a confronto. Beni culturali. Tutela e valorizzazione, VIII/2 (3). pp. 3-8. ISSN 1122-2948
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The restoration of the St. Francesco's Holly Monastery (Italy)
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Il contributo illustra le fasi salienti del restauro della superficie lapidea esterna del convento di S. Francesco in Assisi realizzato alla fine degli anni' 90 del XX secolo
2000-01
Article
NonPeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/343/1/S.Francesco_Assisi.pdf
Niglio, Olimpia (2000) The restoration of the St. Francesco's Holly Monastery (Italy). Litos, la revista de la pietra natural, 2000 (46). pp. 70-80.
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Conservazione e valorizzazione dell’architettura vernacolare mediterranea: la “casa a botte” in costa di Amalfi
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
A nord del Golfo di Salerno la costa assume una configurazione molto frastagliata e ricca di insenature, come dei piccoli fiordi, dove diretto è il rapporto tra i monti e il mare. Qui la costa prende il nome dall’antica Repubblica Marinara e pertanto nota con il nome di Amalfitana. E’ qui, sulle coste campane, tra l’isola di Capri, la costa di Sorrento e quella di Amalfi che artisti e architetti come Schinkel, Semper, Olbrich e Hoffmann, hanno cercato di rintracciare i principi dell’evoluzione delle tipologie architettoniche oltre che del loro uso che poi ne hanno determinato il loro stesso sviluppo.
2004-08
Article
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it
http://eprints.adm.unipi.it/344/1/architettura_vernacolare.pdf
Niglio, Olimpia (2004) Conservazione e valorizzazione dell’architettura vernacolare mediterranea: la “casa a botte” in costa di Amalfi. Technologos, Anno I (N. 3, ). pp. 9-12. ISSN 1721-6877
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Conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico ed ambientale in Belgio
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
La storia urbana ed architettonica del Belgio è particolarmente legata alle vicende che hanno interessato tutto il territorio soprattutto nei primi anni del XX secolo quando molto forti erano le speranze che venivano riversate sulle innovazioni introdotte prima dall’Art Nouveau e poi dall’ideologia modernista.
2004-04
Article
NonPeerReviewed
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it
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Niglio, Olimpia (2004) Conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico ed ambientale in Belgio. Progetto restauro, Anno X (N. 30). pp. 23-30. ISSN 1974-7799
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Il Paesaggio dell’arcipelago filippino. Un patrimonio ambientale ed architettonico da conservare
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
Le Filippine, arcipelago di oltre settemila isole, dell’Asia sudorientale, tra l’Oceano Pacifico ed il Mar Cinese Meridionale, da sempre è stato meta di costanti e diversificati traffici che hanno importato stili di arte ed architettura molto diversi gli uni dagli altri. La letteratura e le attività proprie del Sud Est dell’Asia hanno influenzato molto l’architettura propria di queste isole, il tutto ben manifesto soprattutto nei materiali, nelle tecniche costruttive e nelle decorazioni naturalistiche della primitiva abitazione: la casa di bambù.
Edizioni Plus
Niglio, Olimpia
2006-02
Book Section
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it
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Niglio, Olimpia (2006) Il Paesaggio dell’arcipelago filippino. Un patrimonio ambientale ed architettonico da conservare. In: La conservazione dei beni culturali. Antologia di scritti. Didattica e ricerca, 2006 . Edizioni Plus, Pisa, IT, pp. 103-108. ISBN 88-8492-341-7
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Paesaggio ed architettura della Certosa di Calci. Il progetto di conoscenza e trasformazione dell’uso
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
I certosini hanno abitato la Certosa fino al 1972 quando ormai la comunità ridotta a sole due persone viene definitivamente chiusa. Nel 1978 la Certosa è concessa in uso all’Università di Pisa, infatti qui si trova un importante Museo di Scienze Naturali e del Territorio dell’Ateneo Pisano. Si pongono così le basi per una riflessione ed analisi sul tema del riuso e della fruizione del Bene in cui proprio la conoscenza storica e materiale determina la volontà stessa di conservazione
Primula
Benassi, Laura
2005
Book Section
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Niglio, Olimpia (2005) Paesaggio ed architettura della Certosa di Calci. Il progetto di conoscenza e trasformazione dell’uso. In: Il chiostro grande della Certosa di Calci. Primula, Pisa, IT, pp. 34-48. ISBN 88-7884-004-1
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Restauro di necessità o necessità di restauro?
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Ormai è un dato ampiamente riscontrato e riconosciuto quello per il quale un “bene culturale”, nell’accezione più vasta del suo significato, in occasione di eventi particolarmente catastrofici, come il sisma, sia danneggiato non solo sotto l’aspetto materico e formale ma anche nel valore sociale e di identità culturale proprio della comunità a cui appartiene
Edizioni Plus
Pierotti, Piero
2003-09
Book Section
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it
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Niglio, Olimpia (2003) Restauro di necessità o necessità di restauro? In: Manuale di sismografia storica. Didattica e ricerca, 2003 . Edizioni Plus, Pisa, IT. ISBN 88-8492-278-X
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Storia, geometria e trasparenza della Fabbrica cinquecentesca degli incurabili alle Zattere di Venezia
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
Prospiciente il canale delle Giudecca, lungo le Fondamenta delle Zattere, si trovava l’antico spidale per sifilitici, noto con il nome di Ospedale degli Incurabili, oggi sede del Tribunale per i Minori. In qualità di ricovero per persone affette da malattie gravi e più o meno contagiose e a volte incurabili (tale era la sua funzione originaria), la struttura occupava un terreno lontano dal centro e allo stesso tempo prossimo ad un canale in cui si svolgevano e tuttora si svolgono intensi traffici a diretto contatto con la laguna circostante. L’importanza dell’area oggi è caratterizzata dalla presenza di interessanti monumenti quali la vicina Basilica della Salute, la chiesa di Santo Spirito, la Sede dell’Accademia di Belle Arti e l’annessa Galleria sede di mostre ed incontri, ancora il Gughennaim Museum, nonché la vicinanza con S.Marco e all’isola della Giudecca su cui si trovano le chiese delle Zitelle con annesso struttura ospedaliera e del Redentore, entrambe opere palladiane
2000-10
Article
NonPeerReviewed
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it
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Niglio, Olimpia (2000) Storia, geometria e trasparenza della Fabbrica cinquecentesca degli incurabili alle Zattere di Venezia. Progetto restauro, 2000 (N. 16). pp. 39-46. ISSN 1974-7799
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Il progetto di restauro: valore culturale e questione sociale
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Gli interventi e l’azione dell’uomo quanto del tempo sui prodotti della natura (le scogliere, le sculture prodotte dall’erosione del vento e dell’acqua) e dell’attività umana (architettura, pittura, scultura, etc..), da un lato hanno contribuito ad arricchire i valori propri delle singole opere, dall’altro sono stati anche causa di disgregazione, di menomazione, di perdita di significati estetici e culturali
Edizioni Plus
Niglio, Olimpia
2006-02
Book Section
NonPeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/350/1/restauro_e_valore.pdf
Niglio, Olimpia (2006) Il progetto di restauro: valore culturale e questione sociale. In: La conservazione dei beni culturali. Antologia di scritti. Didattica e ricerca, 2006 . Edizioni Plus, Pisa, IT, pp. 14-18. ISBN 88-8492-341-7
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The Influence of Oriental Mediterranean Culture on the Architectural and Urban Development of the Four Italian Maritime Republics, with particular reference to Pise
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
La lezione ha avuto come scopo quello di illustrare le caratteristiche degli impianti urbani e delle tipologie architettoniche delle quattro repubbliche marinare (Amalfi, Venezia, Pisa e Genova) evidenzianto le influenze orientali della composizione architettonica ed artistica di alcuni dei principali monumenti.
2006-11-30
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/361/1/AKKO_30-11-2006.pdf
Niglio, Olimpia (2006) The Influence of Oriental Mediterranean Culture on the Architectural and Urban Development of the Four Italian Maritime Republics, with particular reference to Pise. In: International conservation center the old city of Akko, Israel, 30 novembre 2006, Akko, Israel. (Unpublished)
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The restoration of the St. Francesco's Holly Monastery (Italy)
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
Il contributo illustra le fasi salienti del restauro della superficie lapidea esterna del convento di S. Francesco in Assisi realizzato alla fine degli anni' 90 del XX secolo
2000-01
Article
NonPeerReviewed
Niglio, Olimpia (2000) The restoration of the St. Francesco's Holly Monastery (Italy). Litos, la revista de la pietra natural, 2000 (46). pp. 70-80.
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Dal museo al memoriale
Lamberti, Claudia
M-STO/04 - Storia contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
L-ART/04 - Museologia e critica artistica e del restauro
In questo articolo si esaminano il Museo ebraico di Berlino, progettato da Daniel Libeskind, e il Memoriale agli Ebrei d'Europa uccisi, progettato da Peter Eisenman. Si pone attenzione sia alla loro architettura, sia al rapporto tra contenitore e contenuto, tra evocazione e ricostruzione storica di eventi drammatici, tra problemi museologici e espressività simbolica dell'architettura.
2006-11
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/371/1/Lamberti_Berlino.pdf
Lamberti, Claudia (2006) Dal museo al memoriale. Nuova museologia, 2006 (15). pp. 29-32. ISSN 1828-1591
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La cappella sul monte Tamaro: un ponte tra terra e cielo
Ergoli, Valentina
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
La cappella di Santa Maria degli Angeli sul monte Tamaro (Ticino) è un’opera di Mario Botta fra le più apprezzate dalla critica internazionale perché luogo di incontro di due linguaggi: quello architettonico e quello pittorico disposti in continuo dialogo con il paesaggio circostante. Situata sull’Alpe Foppa (a 1530 metri sul livello del mare), la piccola chiesa fu commissionata da Egidio Cattaneo (1925-2002), proprietario degli impianti di risalita, per ricordare la moglie recentemente scomparsa. Costruita fra la fine del 1991 e il 1996, in stretta collaborazione tra l’architetto, il teologo Giovanni Pozzi, il pittore Enzo Cucchi, fu consacrata il 1° settembre del 1996. In questo articolo si descriveranno l’opera e la sua genesi, anche grazie ad un colloquio degli autori con Mario Botta.
2007-02
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/379/1/Lamberti_Monte_Tamaro.pdf
Ergoli, Valentina and Lamberti, Claudia (2007) La cappella sul monte Tamaro: un ponte tra terra e cielo. Bollettino ingegneri, 2007 (1-2). pp. 17-22. ISSN 2035-2433
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/Valentina_ERGOLI.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:384
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Dall'ingegneria empirica verso l'ingegneria della scienza: la perizia di tre Matematici per la Cupola di San Pietro (1742)
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO Gli studi riguardanti il comportamento meccanico delle cupole, derivati dall'analisi statica degli archi e delle volte, muovevano i primi passi nella prima metà del XVIII secolo quando, sul finire del 1741, Benedetto XIV commissionò una perizia ai Matematici Ruggiero Giuseppe Boscovich, Francesco Jaquier, Tommaso Le Seur della "Repubblica Romana dei Dotti". Erano sorte infatti serie preoccupazioni per le condizioni statiche della cupola di San Pietro, nella quale si erano manifestate importanti lesioni. Sull'argomento si erano già sviluppati altri interessanti studi, accompagnati da eruditi ed accesi dibattiti, che avevano condotto alla redazione di veri e propri trattati, finalizzati anche all'ordinamento delle conoscenze sull'argomento. I documenti storici riportano i pareri di altri studiosi, come quello ben noto del matematico padovano Giovanni Poleni. Lo studio dei tre Matematici si distingueva però per un'importante singolarità innovativa; si trattava infatti di una perizia condotta applicando, forse per la prima volta, un criterio scientifico allo scopo di interpretare il comportamento meccanico di un manufatto architettonico. La sua importanza storica consiste nel fatto che, contrariamente alle consuetudini delle epoche precedenti, basate su regole empiriche, tutto al più di natura geometrica, si fanno intervenire concezioni teoriche, questa volta di natura scientifica, per l'analisi di un problema strutturale. Nella perizia fu applicato, sia pure in una forma non sempre perfetta, il principio dei lavori virtuali, utilizzandolo come strumento per il dimensionamento degli anelli metallici da applicare al tamburo della cupola. Alcuni studiosi, per cercare una data significativa, indicano questa perizia come il momento in cui è avvenuto il passaggio da un'ingegneria fondata su tradizioni artigianali ad un'ingegneria basata sull'applicazione delle nuove teorie scientifiche che iniziavano allora ad affermarsi. SUMMARY This lesson talks about the examination of the mechanical movements of the San Pietro's dome ordered by Benedetto XIV to three maths: Ruggiero Giuseppe Boscovich, Francesco Jaquier and Tommaso Le Seur. The report is very innovative because for the fist time mathematical theories were applied to architecture.
2007-05
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/384/1/La_perizia_1742__%28short%29_O._Niglio.pdf
Niglio, Olimpia (2007) Dall'ingegneria empirica verso l'ingegneria della scienza: la perizia di tre Matematici per la Cupola di San Pietro (1742). In: Seminario per il dottorato in Ingegneria delle Strutture, 29 maggio 2007, Pisa.
oai:eprints.adm.unipi.it:387
2010-12-21T12:52:55Z
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http://eprints.adm.unipi.it/387/
La conoscenza come metodo per la conservazione del paesaggio e dell'architettura
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO L'ambiente Mediterraneo rappresenta una cultura architettonica molto organica dove la pietra dell’architettura è immagine del paesaggio. Un esempio interessante, è il caso dell’architettura vernacolare di Pantelleria. L'attenzione verso l’architettura spontanea di Pantelleria mette in primo piano l’architetto Karl Friederich Schinkel (1781-1841), precursore dell’idea che l’architettura vernacolare Mediterranea è la principale fonte di ispirazione e di riflessione sui principi della progettazione architettonica. SUMMARY The Mediterranean environment represents an organic architectonic culture where the stone of the architecture is part of the landscape. An interesting example is the vernacular architecture in Pantelleria. The attention toward the spontaneous architecture of Pantelleria gives relief to the architect Karl Friederich Schinkel (1781-1841). He is the precursor of the idea that the vernacular Mediterranean architecture is the main source of inspiration and reflection on the principles of the architectonic design.
2007-04
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/387/1/ARCHITETTURA_RURALE_PANTELLERIA.pdf
Niglio, Olimpia (2007) La conoscenza come metodo per la conservazione del paesaggio e dell'architettura. Progetto restauro, 12/200 (42). pp. 6-10. ISSN 1974-7799
oai:eprints.adm.unipi.it:409
2010-12-20T10:59:57Z
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http://eprints.adm.unipi.it/409/
AKKO (Israele). Città del Mediterraneo
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO La città storica è un manoscritto difficile da leggere perché le cattive condizioni di conservazione spesso hanno cancellato tracce importanti per la sua comprensione. Ma la città di Akko, in Israele, non fa parte di questo caso. Akko è un’autentica realtà di esperienze urbane che si sono sovrapposte e che portano la firma di tanti popoli che l’hanno frequentata e l’hanno trasformata. Questa ricchezza culturale ha fatto si che il centro storico di Akko è stato incluso dall’UNESCO fra i siti definiti “patrimonio mondiale dell’ umanità”. Dal 1990 sono stati avviati importanti lavori archeologici e di conservazione delle antiche strutture monumentali. I lavori, tutt’oggi, si svolgono sotto l’egida della Old Acre Development Company of Akko. SUMMARY The historical city is a manuscript difficult to read because the bad conditions of the preservation often cancel important traces for its understanding. The city of Akko, in Israel, is a different case. Akko is an authentic whole of city experiences. In fact, people that followed one after the other left their signatures and their transformations. This cultural richness made the historical center of Akko one of the historical site included in the Unesco “world-wide patrimony of the humanity”. From 1990 important archaeological jobs and the preservation of ancient monumental structures have started. Today these jobs are carried out under the control of the Old Acre Development Company of Akko.
2007
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/409/1/Web_Journal_3%2C_Niglio.pdf
Niglio, Olimpia (2007) AKKO (Israele). Città del Mediterraneo. Web Journal on Cultural Patrimony, 2007 (3). pp. 97-113. ISSN 1827-8868
http://webjournal.unior.it/Articoli.php?IdVolume=19
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http://eprints.adm.unipi.it/410/
Recensione di CHRISTIAN BRANDSTÄTTER (a cura di), Wien um 1900: Kunst und Kultur – Fokus der europäischen Moderne, Wien, Brandstätter, 2005
Lamberti, Claudia
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
M-STO/04 - Storia contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
RIASSUNTO Recensione del corposo volume di Brandstätter dedicato alla Vienna fin-de-siècle. Il libro, destinato ad una circolazione internazionale, essendo già stato sottoposto alla duplice traduzione francese e inglese, affronta sinteticamente tutti gli aspetti salienti di quell'epoca, fornendo un ritratto interdisciplinare della cultura viennese. SUMMARY This paper is a review of Brandstätter's book about fin-de-siècle Vienna. The book will have a worldwide diffusion, thanks to the French and English translations. Brandstätter's work gives a general portrait of that Age, by the mean of a multidisciplinary approach at viennese culture.
2007-06
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/410/1/Lamberti-brandstaetter.pdf
Lamberti, Claudia (2007) Recensione di CHRISTIAN BRANDSTÄTTER (a cura di), Wien um 1900: Kunst und Kultur – Fokus der europäischen Moderne, Wien, Brandstätter, 2005. Città e storia, 2/2007 (1). pp. 282-283. ISSN 1828-6364
http://www.storiaurbana.it/cittaestoria/index.asp
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Pisorno
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
L-ART/06 - Cinema, fotografia e televisione
Informazioni basilari sugli studi cinematografici Pisorno di Tirrenia (Pisa), edificati dall'architetto Antonio Valente. Basic information about Pisorno studios in Tirrenia (Pisa), a cinematographic complex made by architect Antonio Valente.
Istituto della Enciclopedia Italiana
2004
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
it
http://eprints.adm.unipi.it/430/1/Lamberti-Pisorno-Treccani.pdf
Lamberti, Claudia (2004) Pisorno. In: Storia tecnologica del cinema. Enciclopedia del cinema, 2004 (7). Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma.
oai:eprints.adm.unipi.it:432
2010-12-30T13:21:09Z
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http://eprints.adm.unipi.it/432/
Progettare lo spazio onirico: il «Giardino dei Tarocchi» a Capalbio, tra arte e architettura
Bottinelli, Silvia
Lamberti, Claudia
Mattei, Matteo
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/15 - Architettura del paesaggio
Iniziato come una personale esigenza di dar forma simbolica al mondo interiore umano da parte dell’artista Niki de Saint Phalle, con la collaborazione del compagno Jean Tinguely; realizzato grazie alla concessione del terreno da parte della famiglia Caracciolo e senza permessi edilizi, quale una sorprendente performance d’autore nella campagna maremmana, il Giardino dei Tarocchi di Capalbio si rivela un interessante caso di studio sul rapporto tra arte contemporanea e paesaggio. Un ulteriore motivo di attenzione dal punto di vista architettonico è l’intervento di Mario Botta a concludere i lavori con un ingresso sobrio, ma d’impatto e valenza semantica forte. L’articolo si propone di descrivere la genesi e gli esiti dell’opera, con brevi cenni ai problemi di conservazione, anche attraverso il contributo delle interviste direttamente fatte dagli autori a Niki de Saint Phalle e Mario Botta. In the Garden of Tarots, conceived by Niki de Saint-Phall with the contributions of Jean Tinguely (sculptures made by metal) and Mario Botta (the wall of the main entrance), we see a perfect case-study for the relationship between contemporary art and landscape. The paper we present is based both on a direct study of the place and on some interviews with the main actors of this complex work. The Garden of Tarots is an universal simbolic path among human vices and virtus and a portrait of Niki de Saint-Phalle's soul.
2007-12
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/432/1/Bottinelli-Lamberti-Mattei.pdf
Bottinelli, Silvia and Lamberti, Claudia and Mattei, Matteo (2007) Progettare lo spazio onirico: il «Giardino dei Tarocchi» a Capalbio, tra arte e architettura. Bollettino ingegneri, 2007 (10). pp. 10-20. ISSN 2035-2433
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/Silvia_BOTTINELLI.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:463
2010-12-20T11:27:20Z
oai:eprints.adm.unipi.it:506
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Il Palazzo Pretorio di Anghiari nel XX secolo. Terremoti, restauri e derestauri.
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
The Pretorio Building, in Anghiari town center, today shows a complex history of transformations and restaurations. Most of them were due to important seismic events that, since the XIII century, have been widely documented. Starting from the XX century, the main interventions followed the damages caused by earthquakes that held from the 1917 to the 2001. Today the Building is object of a restauration project and seismic improvement as provided from the recent Lines for the evaluation and reduction of the seismic risk of the cultural patrimony. Il Palazzo Pretorio di Anghiari, oggi sede comunale, presenta una complessa storia di trasformazioni e restauri molti dei quali determinati da eventi sismici importanti di cui si conservano notizie documentate sin dal XIII secolo. A partire dal XX secolo i principali interventi vengono eseguiti quasi tutti a seguito dei danni causati da terremoti, a cominciare da quello del 1917 e per finire all’ultimo del 2001. Oggi il Palazzo è interessato da un progetto di restauro e di miglioramento sismico come previsto della recenti Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale.
2008-07
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/506/1/110_Niglio_Bressanone.pdf
Niglio, Olimpia (2008) Il Palazzo Pretorio di Anghiari nel XX secolo. Terremoti, restauri e derestauri. In: Restaurare i restauri. Metodi compatibilità cantieri, 24-27 giugno 2008, Bressanone, Italia.
oai:eprints.adm.unipi.it:507
2010-12-20T10:56:07Z
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http://eprints.adm.unipi.it/507/
From empirical engineering to science-based engineering: the assessment by three mathematicians of the “San Pietro” dome (1742)
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni
ICAR/19 - Restauro
The studies on the mechanic behaviour of domes, based on the static analysis of arches and vaults, started in the first half of the XVII century. At the end of 1741, when the Pope Benedetto XIV commissioned an assessment to three mathematicians Roger Joseph Boscovich, François Jacquier e Thomas Le Seur, belonging to the Repubblica Romana dei dotti. There where serious worries on the static conditions of the San Pietro vault where important cracks could be appreciated. Some interesting studies were developed on this problem, even followed by learned and heated arguments, that lead to compile treatises that systemized the knowledge on this argument. The historical documents even report the opinion of other experts, for example that one of the mathematician Giovanni Poleni from Padua. On spite of that, the study of the three previous mathematicians was different from the others carried out before because it had an important innovation: the assessment was accomplished, perhaps for the first time, using a scientific criterion in order to interpret the mechanic behaviour of an architectural structure. Its historical importance resides on the scientific theoretical conceptions used to analyze a structural problem that were completely different from the empirical rules, at most of geometric nature, used before. The principle of virtual works was further applied in the assessment. It was used to define the size of the metal rings for the drum of the vault. Some researchers intend this assessment as the moment when the change from the engineering based on artisan traditions to the engineering based on the application of new scientific theories has been accomplished.
2008-07
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/507/1/O_Niglio_SAHC_2008.pdf
Niglio, Olimpia (2008) From empirical engineering to science-based engineering: the assessment by three mathematicians of the “San Pietro” dome (1742). In: SAHC - STRUCTURAL ANALYSIS OF HISTORICAL CONSTRUCTIONS, 2 - 4 July 2008, Bath, Gran Bretagna.
http://conference.bath.ac.uk/sahc08/index.php?page=home
oai:eprints.adm.unipi.it:515
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http://eprints.adm.unipi.it/515/
Psichiatria, architettura e sacro nella Vienna d'inizio secolo: alcune note su St. Leopold am Steinhof nel suo centenario
Iazzetta, Paolo
Lamberti, Claudia
M-STO/04 - Storia contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
MED/25 - Psichiatria
RIASSUNTO: Il presente articolo sulla chiesa di St. Leopold am Steinhof intende correlare, attraverso la collaborazione di studiosi di diversa estrazione, i vicini ambiti delle scienze mediche e umane per una riflessione su psichiatria, architettura e sacro nella Vienna d’inizio secolo. Questo breve saggio è debitore di vari contributi critici riguardanti il clima culturale viennese dell’epoca, ma intende più specificatamente caratterizzarsi per il focus sulla considerazione della dimensione spirituale nella psichiatria dei primi del Novecento e quindi proprio sull’edificio sacro wagneriano, andando a integrare la scarsa bibliografia in lingua italiana dedicata specificatamente alla suddetta chiesa, della quale nel 2007 ricorreva il centenario del completamento della costruzione. SUMMARY: This interdisciplinary paper about St. Leopold am Steinhof gives the opportunity of a debate regarding architecture, religion and psychiatry in fin-de-siècle Vienna. The essay starts from other critical publications about art, science and culture in Vienna, but has the new aim to focus on a particular matter: the attention devoted from psychiatry to the spiritual dimension of the man at the beginning of the XXth century. The church designed by Otto Wagner and built in 1907 is the main example of a place of worship in a new psychiatric complex.
2008
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/515/1/Iazzetta-Lamberti-Steinhof.pdf
Iazzetta, Paolo and Lamberti, Claudia (2008) Psichiatria, architettura e sacro nella Vienna d'inizio secolo: alcune note su St. Leopold am Steinhof nel suo centenario. Römische historische Mitteilungen, 50/200 . pp. 495-511. ISSN 0080-3790
http://epub.oeaw.ac.at/6506-4
oai:eprints.adm.unipi.it:518
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Architettura e memoria della Shoah: l’opera di Peter Eisenman a Berlino
Lamberti, Claudia
Gavazzi, Federico
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
M-STO/04 - Storia contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
RIASSUNTO Nel maggio 2005 è stato inaugurato a Berlino il “Memoriale agli Ebrei d’Europa uccisi” su progetto di Peter Eisenman. La controversa vicenda dell’opera cominciò nel 1988 con l’idea lanciata dalla giornalista Lea Rosh di dedicare uno spazio alla memoria della Shoah nella capitale tedesca ed è passata attraverso due concorsi, fino ad approdare al progetto noto come “Eisenman II”: in una vasta area posta tra la Behrenstrasse e la Ebertstrasse (nei pressi della Porta di Brandeburgo) sono collocate, secondo una rigida griglia ortogonale, 2.711 stele di calcestruzzo speciale di una altezza variabile tra i 20 cm e gli oltre 4 m, che danno al visitatore l’idea di una immensa campagna modellata dal vento. Assolutamente privo di nomi e di significati simbolici che rimandino alla tradizione ebraica, il luogo vuole essere, nell’idea dell’architetto, uno spazio nel quale l’individuo è solo con se stesso e la sua mente, in modo da lasciar posto al ricordo. Ad una generica funzione evocativa del complesso, suggerita a chi ne percorre i sentieri, è affiancata la testimonianza concreta della documentazione storica esposta in un centro informazioni sotterraneo. Nella ripetizione della forma e nella estensione del memoriale si evoca il principio fondante dei drammi del Ventesimo secolo: la ragione che diventa follia se messa al servizio di progetti e ideali negativi, fino ad investire le vite e la storia umana in una vastità sconfinata di eventi di morte. SUMMARY In May 2005 was inaugurated in Berlin the "Memorial to the murdered Jews of Europe". The history of the Memorial began in 1988, when Germans decided to devote space to the memory of the Shoah in their capital. The competition for the monument was won by Peter Eisenman. In a very large space between the Behrenstrasse and Ebertstrasse (near the Brandenburg Gate) are located, according to a rigid orthogonal grid, 2711 stelae of a special concrete. Their height is variable between 20 cm and over 4 m, giving visitors the idea of a huge campaign shaped by the wind. Eisenman thought to an area in which the individual is alone with himself and his mind, to give place to remembrance. The generic evocative complex, receives a precise historical meaning thanks to the exhibition exposed in a subterranean information center. In the repetition of the form and the extent of the memorial, Eisenman wanted to evoke the founding principle of all the tragedies of the Twentieth century: the reason that becomes madness if put to serve negative projects and ideals, causing an infinite vastness of events of death.
2008
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/518/1/LAMBERTI_Gavazzi.pdf
Lamberti, Claudia and Gavazzi, Federico (2008) Architettura e memoria della Shoah: l’opera di Peter Eisenman a Berlino. Bollettino ingegneri, 2008 (6). pp. 3-14. ISSN 2035-2433
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/LAMBERTINI_Claudia.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:570
2010-12-20T10:53:09Z
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Il Palazzo Pretorio di Anghiari nel XX secolo
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
SUMMARY The Pretorio Building, in Anghiari town center, today shows a complex history of transformations and restaurations. Most of them were due to important seismic events that, since the XIII century, have been widely documented. Starting from the XX century, the main interventions followed the damages caused by earthquakes that held from the 1917 to the 2001. Today the Building is object of a restauration project and seismic improvement as provided from the recent Lines for the evaluation and reduction of the seismic risk of the cultural patrimony.
2009-01-10
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/570/1/AnghiariTx1.pdf
Niglio, Olimpia (2009) Il Palazzo Pretorio di Anghiari nel XX secolo. In: ITALIA Le esperienze più avanzate del restauro delle città e dell'architettura storica italiana, 10 gennaio 2009, Yokohama, Japan.
http://kougaku.kanto-gakuin.ac.jp/download/20090110_symposium.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:603
2010-12-20T10:51:08Z
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Incubi e sogni metropolitani: la città degli architetti espressionisti
Lamberti, Claudia
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
L'articolo presenta sinteticamente l'immagine della città tedesca di inizio Novecento, così come percepita dagli artisti espressionisti e come sognata e progettata dagli architetti aderenti all'avanguardia. This paper describes the Expressionist idea of city, urban images and utopias in Germany at the beginning of the XXth Century (1910-1930).
2009-06
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/603/1/citt%C3%A0-espressionisti-lamberti.pdf
Lamberti, Claudia (2009) Incubi e sogni metropolitani: la città degli architetti espressionisti. Art Dossier, 24/200 (256). pp. 54-59. ISSN 0394-0179
oai:eprints.adm.unipi.it:608
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La chiesa dei SS Ranieri e Leonardo in via Pietro Maffi
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
RIASSUNTO Il capitolo descrive la chiesa di S. Ranierino nelle forme attuali, risalenti alla seconda metà del XIX secolo. SUMMARY This chapter describes the church of S. Ranierino after its reconstruction in the second half of the XIXth Century.
Edizioni ETS
Ceccarelli Lemut, Maria Luisa
Karwacka Codini, Ewa
Lamberti, Claudia
Moreschini, Benedetta
2009-06
Book Section
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/608/1/chiesa_sranierino_800_Lamberti.pdf
Lamberti, Claudia (2009) La chiesa dei SS Ranieri e Leonardo in via Pietro Maffi. In: La chiesa di S. Ranierino. Mirabilia pisana, 2009 (23). Edizioni ETS, Pisa, pp. 23-26. ISBN 978-884672060-3
oai:eprints.adm.unipi.it:617
2010-12-20T10:50:10Z
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http://eprints.adm.unipi.it/617/
Conservation and actuality in ancient environments. From the 1931 Athens Charter to the 2008 Bethlehem Charter
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
Sin dal principio del XX secolo la conservazione dei contesti urbani storicizzati ha costituito argomento di riflessione nonché di analisi nell’ambito di Convenzioni e Carte internazionali destinate a chiarire i principi fondativi propri di un corretto intervento conservativo della città. Il rapporto tra monumento, paesaggio, cultura e società, valutato a scala urbana, giunge a definire la conservazione come azione finalizzata al rispetto dell’autenticità del bene nel quale la collettività nel suo complesso deve identificarsi. Questi principi sono alla base delle più recenti Convenzioni internazionali nelle quali si inserisce oggi anche la ‘Carta di Betlemme’. Sulla base di queste premesse il contributo ha come finalità quello di delineare un percorso culturale e allo stesso tempo metodologico per la salvaguardia delle città storiche che, a partire dalla Carta di Atene del 1931, costituisce parte integrante della politica economica e di sviluppo sociale delle nazioni. From the beginning of the twentieth century, the protection of urban historical contexts was the subject of reflection and analysis within international Charters and Agreements aimed at clarifying the founding principles of a proper conservative intervention on the city. The relationship among monument, landscape, culture and society, evaluated at an urban scale, comes to define the conservation as an action aimed at the respect of the monuments authenticity in which the community altogether must identify itself. These principles are the basis of the most recent international conventions in which the ‘Bethlehem Charter‘ inscribes. On this basis the contribution aims at outlining a cultural and methodological path for the protection of historical cities which, starting from the 1931 Athens Charter, is an integral part of the economic policy and social development of nations.
2009-10
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/617/1/Olimpia_Niglio_Carta_Bethlehem_2008.pdf
Niglio, Olimpia (2009) Conservation and actuality in ancient environments. From the 1931 Athens Charter to the 2008 Bethlehem Charter. EDA, Esempi di Architettura, anno I (n° 7). pp. 31-41. ISSN 978-88-6336-070-7
http://www.esempidiarchitettura.it
oai:eprints.adm.unipi.it:620
2010-12-30T13:22:08Z
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http://eprints.adm.unipi.it/620/
S.Maria Maggiore di Francavilla a mare:progetto, costruzione, arredo
Lamberti, Claudia
Russo, Antoniettachiara
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
M-STO/07 - Storia del cristianesimo e delle chiese
ICAR/18 - Storia dell'architettura
RIASSUNTO La chiesa di S. Maria Maggiore in Francavilla a Mare (Chieti) venne costruita sulle ceneri della precedente chiesa settecentesca, distrutta durante il secondo conflitto mondiale. Il progetto vincitore del concorso indetto nel 1948, elaborato da Ludovico Quaroni, si distingueva per l’uso del cemento armato nelle parti strutturali portanti e per l'adozione di un linguaggio neorealista per le pareti di tamponamento che inseriva la chiesa nel più ampio contesto delle sperimentazioni architettoniche postbelliche. S. Maria Maggiore rappresenta anche il primo tentativo quaroniano di rispondere ai problemi dell'interpretazione del tema dell'edificio sacro e del suo inserimento nel tessuto urbano, alla luce delle esigenze di culto poste dalla committenza e dalla natura stessa dell'edificio . Nel corso del tempo gli interventi dello scultore Pietro Cascella hanno contribuito a modificare la percezione dello spazio interno dell’edificio, riplasmato nel rispetto della riforma liturgica operata dal Concilio Vaticano II. L’articolo ricostruisce le fasi principali dell’elaborazione progettuale e della costruzione della chiesa, evidenziando il rapporto tra l'architetto, la committenza e l'artista. SUMMARY The church of S. Maria Maggiore, Francavilla a Mare (Chieti) was built on the ashes of the previous Eighteenth-Century church, destroyed during the Second World War. A project developed by Ludovico Quaroni won the competition held in 1948. It was distinguished by the use of reinforced concrete in structural parts and the adoption of a neorealist language for the walls that inserted the church in the broader context of post-conflict experiments. S. Maria Maggiore is also Quaroni's first attempt to answer to the problems of interpretation of a sacred theme and of its insertion into the urban fabric, according to the requirements imposed by the liturgy and by the nature of the building. The sculptor Pietro Cascella changed the perception of the interior space of the building, reshaped in accordance with the liturgical reform made by Vatican II. This paper describes the main stages of the project and the construction of the church, highlighting the relationship between the architect, the client and the artist.
2009
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/620/1/RUSSO_LAMBERTI.pdf
Lamberti, Claudia and Russo, Antoniettachiara (2009) S.Maria Maggiore di Francavilla a mare:progetto, costruzione, arredo. Bollettino ingegneri, 2009 (6). pp. 15-19. ISSN 2035-2433
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/lamberti_russo.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:622
2010-12-20T10:49:56Z
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http://eprints.adm.unipi.it/622/
La città degli espressionisti: scenografie cinematografiche
Lamberti, Claudia
L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
ICAR/18 - Storia dell'architettura
L-ART/06 - Cinema, fotografia e televisione
RIASSUNTO Il saggio introduce un serrato confronto tra le immagini di città definite dal movimento espressionista e quelle presenti nei film dell’epoca, con la duplice consapevolezza da un lato che per gli architetti espressionisti la realtà privilegiata e immediatamente disponibile nella quale sperimentare la propria arte siano state le scenografie, dall’altro che per l’industria cinematografica del tempo fosse ancora difficoltoso effettuare riprese in esterno, per cui il set divenne un laboratorio obbligato ed un incentivo per l’invenzione architettonica. Le scenografie si prestavano alla sperimentazione di una nuova espressività e a verifiche formali o spaziali senza limiti e vincoli. Dall’esame di sei case-studies si evidenziano qui specificamente quali elementi - sia nelle scenografie, sia nell’atmosfera urbana presentata dai film ritenuti vicini al movimento d’avanguardia - siano direttamente riconducibili alla temperie culturale espressionista. Si offre inoltre una sintetica elencazione dei più importanti film ad ambientazione urbana girati da artisti tedeschi negli anni Venti-Trenta. SUMMARY The essay compares the images of the city defined by the Expressionist movement and the city images in the films of the time. Expressionist architects discovered that film-set design gave them a chance to experiment with their artistic skills. At the same time, film studios could not shoot outdoors easily and so were forced to rely on constructed sets. All this worked out as an incentive for architectural invention. Sets became an apt proving ground for the new expressiveness of the architects as well as a way to experiment with the use of space without limits and constraints. This essay examines the cases of 6 films whose elements are specifically and directly attributable to the Expressionist culture. Here the case of the city encompasses both set design and the urban atmosphere in films linked with the avant-garde movements. The essay also provides a filmography of the most important films with urban settings shot by German artists in the 1920s and 1930s.
2009-10
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/622/1/Lamberti-storiaurbana.pdf
Lamberti, Claudia (2009) La città degli espressionisti: scenografie cinematografiche. Storia Urbana, 2009 (122). pp. 47-67. ISSN 0391-2248
http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_Riviste.asp?IDArticolo=37258&Tipo=Articolo%20PDF
DOI:10.3280/SU2009-122003
oai:eprints.adm.unipi.it:628
2010-12-20T10:38:47Z
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Spazi mercantili e commerciali a Milano nel medioevo: la vocazione del centro
Salvatori, Enrica
M-STO/01 - Storia medievale
L-ANT/08 - Archeologia cristiana e medievale
ICAR/21 - Urbanistica
RIASSUNTO Studio sulla formazione e le funzioni del centro di Milano nel Medioevo SUMMARY Essay on the formation and functions of the center of Milan in the Middle Ages
Edizioni Scientifiche Italiane
Grohmann, Alberto
1994
Book Section
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text/html
it
http://eprints.adm.unipi.it/628/1/RM-Salvatori-Milano.htm
Salvatori, Enrica (1994) Spazi mercantili e commerciali a Milano nel medioevo: la vocazione del centro. In: Spazio urbano e organizzazione economica nell'Europa medievale (Atti della Session C23 dell'Eleventh International Economic History Congress; Milano, 12-16 settembre 1994). Edizioni Scientifiche Italiane, Perugia, Italy, pp. 243-266.
oai:eprints.adm.unipi.it:670
2010-12-30T13:18:52Z
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http://eprints.adm.unipi.it/670/
Mario Ridolfi e "il diamante per Lina"
Castiglioni, Claudia
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
RIASSUNTO Nel venticinquesimo anniversario della morte di Mario Ridolfi, questo articolo si aggiunge ai numerosi studi in corso di pubblicazione con la specificità di dedicarsi interamente al tempio familiare dell’architetto, la residenza privata costruita per sé e per sua moglie Adelina, in località Marmore (Terni). Dopo un breve cenno biografico e professionale, questo contributo focalizza l’attenzione sugli studi preparatori dell’edificio, affettuosamente denominato dall’architetto “casa Lina” col nomignolo della moglie. Tali disegni, analizzati presso l’archivio dell’Accademia Nazionale di San Luca in Roma, permettono di comprendere l’elaborazione accurata e lo sviluppo dell’opera, concepita basandosi su una pianta stellare, nata dalla rotazione di due pentagoni. La realizzazione di questa struttura singolare fu avviata nel 1966 utilizzando materiali locali, quali la pietra sponga e il ferro battuto, elementi funzionali e decorativi caratteristici dell’opera di Mario Ridolfi durante l’intero periodo artistico denominato “ciclo delle Marmore”. Al di là dell’effettiva costruzione, avvenuta in tempi rapidi, Ridolfi continuò a ridisegnare aggiunte, integrazioni e modifiche al progetto. A “casa Lina” il maestro avrebbe trascorso gli ultimi anni di matrimonio insieme alla moglie, deceduta nel 1970, e della sua vita, terminata tragicamente nel 1984 per suicidio. SUMMARY In the twenty-fifth anniversary of Mario Ridolfi's death, this article adds to the many studies being published the specificity of devoting itself to the family temple of the architect, the residence built for himself and his wife Adelina, in Marmore (Terni). After a brief biographical and professional sketch, the paper focuses on preparatory studies of the building, known as "Casa Lina" with the nickname of Ridolfi's wife. These drawings (in the archives of the Accademia Nazionale di San Luca in Rome), allow to understand the accurate processing and development of the work, which is basically designed on a stellar plan, created by the rotation of two pentagons. The realization of this singular structure started in 1966 using local materials, such as stone and iron, decorative and functional elements characteristic of Ridolfi's work during the whole period of art called "ciclo delle Marmore". Ridolfi continued to reshape additions and changes to the project.
2009
Article
PeerReviewed
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it
http://eprints.adm.unipi.it/670/1/Claudia_CASTIGLIONI-Claudia_LAMBERTI.pdf
Castiglioni, Claudia and Lamberti, Claudia (2009) Mario Ridolfi e "il diamante per Lina". Bollettino ingegneri, 2009 (11). pp. 13-17. ISSN 2035-2433
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/Claudia_CASTIGLIONI-Claudia%20LAMBERTI.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:711
2010-12-20T10:47:11Z
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La casa de Jorge Isaacs en Ibagué - Colombia. El proyecto de conocimiento.
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO Il presente articolo descrive l’esperienza accademica svolta nel Programma di Architettura dell’Università di Ibagué (Colombia) all’interno dell’accordo con l’Università di Pisa (Italia) mediante il corso di specializzazione estivo che si è svolto dal 30 luglio all’11 agosto del 2007 con il proposito di realizzare uno studio preliminare sul progetto di conoscenza e restauro della casa di Jorge Isaacs localizzata ad Ibagué. Jorge Isaacas nasce a Cali (Colombia) nel 1837 ed è stato uno dei più grandi scrittori colombiani, autore dell’opera letteraria “Maria”, la più famosa novella romantica del secolo XIX ed ha abitato negli ultimi anni della sua vita nella città di Ibagué dove è morto nel 1895 proprio in questa casa oggetto di studio. Questo lavoro risponde agli interessi dell’Università di Ibagué di riscattare, anche mediante una missione istituzionale, l’identità culturale del luogo e della Casa di Jorge Isaacs, edificio considerato uno dei più interessanti della città per il suo valore storico ed architettonico, motivo per il quale è inserito nell’Inventario dei Beni Culturali del Ministero della Cultura di Colombia. SUMMARY This article presents the academic experience related to the architecture programme between the University of Ibaguè (Colombia) and the University of Pisa (Italy). The aim of the summer course, carried out from 30th July to 11th August of 2007, is the realization of a preliminary study on the knowledge and restoration project of Jorge Isaacas’house located in Ibaguè. Jorge Isaacas was born in Calì (Colombia) in 1837. He has been one of the best Colombian writers, author of the opera “Maria”, the most famous romantic novel of XIX century. He spent the end of his life in Ibaguè where he died in 1985 in the house object of study. This work aims to give evidence of the University of Ibaguè interests to redeem, even with institutional procedures, the cultural identity of the Jorge Isaacas’house. This building is considered one of the most interesting in the city for his historical and architectonic value. In fact the building is included in the list of cultural goods of the Culture Ministry of Colombia.
Argumentum
2010-02
Book Section
PeerReviewed
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it
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Niglio, Olimpia (2010) La casa de Jorge Isaacs en Ibagué - Colombia. El proyecto de conocimiento. In: Terra em seminario 2010. 6° Seminario Arquitecutra de Terra em Portugal. 9° Seminario Ibero-Americano de arquitectura e Construcao com Terra. Argumentum, Portogallo, pp. 60-63. ISBN 978-972-8479-67-1
oai:eprints.adm.unipi.it:741
2010-12-20T10:45:01Z
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LA VIA FERREA DEL TABACO EN COLOMBIA La estación de Ambalema: una experiencia académica dirigida a proyectar un "plan de restauración"
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
RIASSUNTO La stazione ferroviaria di Ambalema (città dichiarata "Monumento sotrico nazionale) funzionò fino al 1985 come punto di arrivo e di partenza del tabacco che veniva traportato in Europa. Ciò che qui si descriverà è un lavoro di ricerca e didattico che si è sviluppato nel corso di “Restauración de la arquitectura”, svolto presso l'Universidad de Ibagué nell'agosto 2009. SUMMARY Until the 1985, the railway station in Ambalema (a Columbian town declared "National Historical Monument”) has been the arrival and the departure gate for the transport of the tobacco from Columbia to Europe. What is described in this contribution is the result of the teaching and research activity developed during the course of "Architectural Restoration" held to the University of Ibagué (Colombia) in August 2009.
2010-10
Conference or Workshop Item
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it
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Niglio, Olimpia (2010) LA VIA FERREA DEL TABACO EN COLOMBIA La estación de Ambalema: una experiencia académica dirigida a proyectar un "plan de restauración". In: COLOQUIO PALABRAS URGENTES… PATRIMONIOS EN RIESGO, 26 OTTOBRE 2010, Ciudad de Mexico, MEXICO.
oai:eprints.adm.unipi.it:1210
2011-02-08T08:56:27Z
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Gli stabilimenti termali di Bagni di Lucca : Commissioni di ornato e Deputazione edilizia nella prima metà dell’Ottocento.
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
The article retraces the foundation first thermal establishments of Lucca constructed under the "Communal Commission of Ornato" and of the "Building Deputation" analyzing the first 19th-century Bylaws in order to investigate the current decline of the establishments.
EMMEBI Edizioni Firenze
2010-12
Article
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cc_by
http://eprints.adm.unipi.it/1210/1/TERME_DI__BAGNI_DI_LUCCA_Bollettino_SSF.pdf
Niglio, Olimpia (2010) Gli stabilimenti termali di Bagni di Lucca : Commissioni di ornato e Deputazione edilizia nella prima metà dell’Ottocento. Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 18-19 . pp. 39-44. ISSN 1129-2800
http://www.societastudifiorentini.com/bollettino.htm
oai:eprints.adm.unipi.it:1211
2011-02-08T08:54:59Z
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Il fiorentino Palazzo Pretorio di Anghiari (AR). Storia e restauri del XX secolo.
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
After being deemed a National Monument in 1901, the medieval Palazzo Pretorio (Anghiari, Arezzo) the seat of the city's Florentine vicar, was subjected to a series of mostly structural and conservation restorations, almost contrary to expections without a restoration of style.
EMMEBI Edizioni Firenze
2010-12
Article
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http://eprints.adm.unipi.it/1211/1/PALAZZO_PRETORIO_DI_ANGHIARI_O.Niglio.pdf
Niglio, Olimpia (2010) Il fiorentino Palazzo Pretorio di Anghiari (AR). Storia e restauri del XX secolo. Bollettino della Società di Studi Fiorentini, 18-19 . pp. 125-131. ISSN 1129-2800
http://www.societastudifiorentini.com/bollettino.htm
oai:eprints.adm.unipi.it:1212
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La Basilica di San Pietro al tempo di Giulio II e Leone X: l’impresa e la spesa nel dibattito contemporaneo
Lamberti, Claudia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
M-STO/07 - Storia del cristianesimo e delle chiese
RIASSUNTO L'articolo ricostruisce le fasi iniziali del progetto e del finanziamento della costruzione della nuova Basilica di San Pietro a Roma, nei pontificati di Giulio II e Leone X, evidenziando in un'appendice antologica gli interventi critici o favorevoli delle grandi personalità culturali, religiose e architettoniche del tempo.
SUMMARY This essay describes the project and the fund raising for the new Saint Peter's Basilica in Rome, during the papacy of Giulio II and Leone X. The great cost of the building and the granting of indulgences in return for contributions arose a strong debate among the most important men of culture, religious writers and architects of that time. The anthology includes the most famous perspectives on the problem.
CROMA
2009
Article
PeerReviewed
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http://eprints.adm.unipi.it/1212/1/lamberti-rmc.pdf
Lamberti, Claudia (2009) La Basilica di San Pietro al tempo di Giulio II e Leone X: l’impresa e la spesa nel dibattito contemporaneo. Roma moderna e contemporanea, 17 (1/2). pp. 193-206. ISSN 1122-0244
http://host.uniroma3.it/centri/croma/roma_moderna_articolo.asp?IdArticolo=636
oai:eprints.adm.unipi.it:1217
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LA CULTURA DEL RESTAURO IN COLOMBIA NEL SECOLO XX
Niglio, Olimpia
ICAR/19 - Restauro
SUMMARY The culture of the restauration in Colombia represents an interesting reality and in continuous progress and growth. From 1918, with the institution of the Dirección Nacional de Bellas Artes begins a normative and cultural run. Also near the Universities and particularly near the Pontifical Universidad Javeriana are been founded courses of restauration and history of the architecture. The contribution furnishes a description of this cultural development in Colombia for the protection of the Cultural Patrimony. From the 2006 Olimpia Niglio is Visiting Profesor in Architectural Restauration for Universidad de Ibagué, Colombia.
Ravello
2011-03-25
Article
PeerReviewed
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http://eprints.adm.unipi.it/1217/1/03_territoridellacultura_2001_ON.pdf
Niglio, Olimpia (2011) LA CULTURA DEL RESTAURO IN COLOMBIA NEL SECOLO XX. Territori della Cultura, rivista internazionale del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, 2011 (3). pp. 28-31.
http://quotidianoarte.it/territoridellacultura3/territori_della_cultura_3.html
oai:eprints.adm.unipi.it:1219
2011-05-03T13:37:59Z
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http://eprints.adm.unipi.it/1219/
Learning by Building in SL: A Reflection on an Interdisciplinary and International Experience
Denard, Hugh
Salvatori, Enrica
Simi, Maria
ICAR/17 - Disegno
INF/01 - Informatica
M-STO/01 - Storia medievale
M-STO/02 - Storia moderna
M-STO/04 - Storia contemporanea
This chapter will report on, and critically assess the outcome of a two year-long experimental educational
project using Second Life (SL) as a teaching and learning platform. The project’s main goal was to
investigate the added value of a multi-user environment in a multi-disciplinary and international context
for learning about history, archaeology, acquiring a scientific approach and methodology to historical
reconstruction and 3D visualization, as well as the skills to use different media technologies for communication
and collaboration. This chapter will describe educational facilities and resources as well
as heritage visualization projects built in the Digital Humanities Island in SL, where the collaboration
between King’s College London and the University of Pisa took place.
IGI Global
Braman, James
Vincenti, Giovanni
2011
Book Section
PeerReviewed
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en
cc_by_nc
http://eprints.adm.unipi.it/1219/1/LearningbyBuilding.pdf
Denard, Hugh and Salvatori, Enrica and Simi, Maria (2011) Learning by Building in SL: A Reflection on an Interdisciplinary and International Experience. In: Multi-User Virtual Environments for the Classroom: Practical Approaches to Teaching in Virtual Worlds. IGI Global, Hershey PA, pp. 134-158. ISBN 978-1-60960-545-2
oai:eprints.adm.unipi.it:1220
2011-05-20T12:03:46Z
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http://eprints.adm.unipi.it/1220/
Conservation Scientists: “il medico specialista” dei Beni Culturali
NIGLIO, OLIMPIA
PAPI, LUCA
ICAR/19 - Restauro
The contribution analyzes the role of Conservation Scientists in the field of Cultural Heritage. The Conservation Scientists worry about protecting the cultural heritage, with appropriate methodological tools and planning actions. This profession is not operating in Italy but is very active in the United States. The contribution intends to provide a reflection for future development.
Associazione Italiana Prove non Distruttive
2011-03
Article
PeerReviewed
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en
http://eprints.adm.unipi.it/1220/1/ART_NIGLIO_PAPI.pdf
NIGLIO, OLIMPIA and PAPI, LUCA (2011) Conservation Scientists: “il medico specialista” dei Beni Culturali. Il Giornale delle Prove non distruttive. Monitoraggio, Diagnostica (1). pp. 1-3. ISSN 1721-7075
http://www.aipnd.it/
oai:eprints.adm.unipi.it:1229
2011-09-12T10:39:24Z
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http://eprints.adm.unipi.it/1229/
Architectural restoration: comparison between Japan and Italy
NIGLIO, OLIMPIA
ICAR/19 - Restauro
The restoration of architecture in a nation is a project strictly connected to its culture, its society, as well as to the weather conditions and to its political and economic background. The contemporary culture, in particular, has developed an awareness of the fact that the main pur-pose of the conservation of monuments and landscape is not only protecting the matter of social well but also its intrinsic values, strongly connected to the sense of belonging to the place. The necessity of searching these values comes from the need of knowledge of the different cultural references that permit to man to direct his choices as concerns conservation and safeguard compared to popular areas of interest apparently of less importance but vivid from the cultural and social point of view. And this is the birth of the relationship between values and needs connected to the demand of transformation of urban and housing contexts. On these as-sumptions the book Twelve houses restored in Japan and Italy focuses on restoration projects of historical urban contexts, where the theme of living produced changes, influenced different intervention methods and functional choices without changing the sign of history. The book wants to introduce restoration projects comparing different cultural realities and architectonical methods that characterized the present situation in Italy and Japan. The experiences described in the book notice an interesting sharing among the different methods of restoration.
ARACNE EDITRICE
2011-07-27
Book Section
PeerReviewed
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en
cc_by
http://eprints.adm.unipi.it/1229/4/Estratto_Olimpia_Niglio.pdf
NIGLIO, OLIMPIA (2011) Architectural restoration: comparison between Japan and Italy. In: Twelve houses restored in Japan and Italy. EDA, Esempi di Architettura, 5 . ARACNE EDITRICE, ROMA, pp. 7-16. ISBN 978-88-548-4148-2
http://store.aracneeditrice.com/it/libro_new.php?id=6125
oai:eprints.adm.unipi.it:1231
2011-09-07T15:30:36Z
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http://eprints.adm.unipi.it/1231/
Il giardino-città della Scarzuola di Tomaso Buzzi
Lamberti, Claudia
Lemmi, Silvia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
Nella seconda metà del secolo scorso, l’architetto milanese Tomaso Buzzi (1900-1981), dà vita, nel
giardino della Scarzuola (a Montegiove, in provincia di Terni), a un’opera assolutamente originale: di fianco
alle architetture dell’antico convento francescano, crea una sua personale città teatrale, un giardino
ermetico-iniziatico, sul modello dell’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, con uno sguardo
alla Sforzinda di Filarete e ai complessi di Bomarzo da un lato e del Vittoriale dannunziano dall'altro.
Difficile comprendere le motivazioni che possono aver portato un architetto immerso nella committenza
aristocratico-mondana come Buzzi, a intraprendere un’opera tanto complessa quanto personale e
interiore come la Scarzuola, luogo privato di rifugio e di piacere. Infatti negli scritti e appunti che lo stesso
architetto ha lasciato, niente autorizza a darne un’unica, chiara ed univoca interpretazione; frattanto,
il cantiere continua ancora a crescere e fondersi con il suo ambiente naturale, grazie a Marco Solari, che
si impegna a conservare e terminare l'opera, basandosi sugli schizzi dello zio.
Il presente articolo descrive il percorso del giardino (che si snoda a cominciare dal vecchio hortus
conclusus dei frati del convento, fino a coinvolgere tutta la vallata adiacente) e alcuni significati degli
innumerevoli simboli e architetture che si incontrano (e disorientano) lungo il cammino.
Fra tutte le definizioni attribuite alla Scarzuola, ciò che forse meglio la descrive è quella di un sogno,
della rappresentazione dell’interiorità dell’architetto, dell’altro suo ‘io’, svelato in modo libero da ogni
imposizione di quegli ambienti ufficiali nei quali, ad un certo punto della sua vita, non si riconosceva
più. Una opportunità per essere se stesso, raccogliendo tutte le esperienze passate e affidandole alla
memoria nella “pietrificazione” delle proprie idee.
In the second half of last century, the Italian architect Tomaso Buzzi (1900-1981), built, in the garden
of Scarzuola (Montegiove, in the province of Terni), a highly original work: beside the ancient Franciscan
monastery, he created theatrical city of his own, a hermetic garden with the aim of a superior initiation.
He followed as a model the Hypnerotomachia Poliphili by Francesco Colonna, with a look at Filarete's
Sforzinda and to such complexes as Bomarzo garden on the one hand and the Vittoriale on the other.
It's very difficult to understand the motivations that may have brought an architect as Buzzi, involved
in aristocratic patronage, to make such a complex and spiritual work as the Scarzuola, a private place of
refuge and pleasure. In fact in the writings and notes that the same architect has left, nothing allows to
give a single, unambiguous interpretation. Meanwhile, the site continues to grow into its natural environment,
thanks to Marco Solari, who is committed to finish the work, based on his uncle's sketches.
This article describes the path of the garden (which runs between the old hortus conclusus of the
friars, and the adjacent valley) and some of the meanings of symbols and architectures that we meet.
Among all the definitions attributed to Scarzuola, the one that perhaps best describes it is...a dream,
the representation of the architect's interior life, his alter ego, freely revealed , an opportunity to be himself,
picking up all his past experiences and fixing them in the "petrification" of his own ideas.
2011
Article
PeerReviewed
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en
http://eprints.adm.unipi.it/1231/1/Lamberti-Lemmi.pdf
Lamberti, Claudia and Lemmi, Silvia (2011) Il giardino-città della Scarzuola di Tomaso Buzzi. Bollettino ingegneri (4). pp. 3-14. ISSN 2035-2433
http://www.bollettinoingegneri.it/articoli/Articoli_Bollettino_4.pdf
oai:eprints.adm.unipi.it:1232
2011-09-07T15:22:51Z
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La "casa baraccata": un prototipo di architettura antisismica in epoca borbonica
Niglio, Olimpia
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
The history of seismic activity is not known. The architectural heritage erased during an earthquake is no memory for the future. The contribution presents the results of research in the field of architecture in Italy after the earthquakes, from the end of the eighteenth century. Interesting knowledge of earthquake resistant techniques and patents.
Editrice Universitaria Weger - Bolzano
2011-08
Article
PeerReviewed
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http://eprints.adm.unipi.it/1232/1/69_NIGLIO.pdf
Niglio, Olimpia (2011) La "casa baraccata": un prototipo di architettura antisismica in epoca borbonica. BIOARCHITETTURA, XX (69). pp. 46-49. ISSN 1824-050X
http://www.bioarchitettura-rivista.it
oai:eprints.adm.unipi.it:1236
2011-11-08T09:58:07Z
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Angiolo Mazzoni del Grande nell’archivio MOPT in Colombia (1948-1963)
NIGLIO, OLIMPIA
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
From 1947 to 1960 the activities of Angelo Mazzoni Del Grande, Italian engineer of the Ministry of Transport, was very intense in Colombia The paper illustrates the architecture projects by Angelo Mazzoni Del Grande deposited in the archive MOPT (Ministerio Obras Publicas y Transporte) of Bogota. The archive contains some drawings of buildings built in Bogota and other cities of Colombia.
The Colombian experience was very productive but currently few architectures are still in use and well-preserved.
CENTRO UNIVERSITARIO EUROPEO PER I BENI CULTURALI DI RAVELLO
2011-10-20
Article
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http://eprints.adm.unipi.it/1236/1/05_TerritoriDellaCultura_Mazzoni_ON.pdf
NIGLIO, OLIMPIA (2011) Angiolo Mazzoni del Grande nell’archivio MOPT in Colombia (1948-1963). TERRITORI DELLA CULTURA, 5 . pp. 20-25. ISSN Codice MIUR E204252
http://quotidianoarte.it/territoridellacultura5/territori_della_cultura_5.html
oai:eprints.adm.unipi.it:1238
2011-11-22T12:02:49Z
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Tobia Scarpa and «tea culture»
NIGLIO, OLIMPIA
ICAR/18 - Storia dell'architettura
ICAR/19 - Restauro
When conceived in the best possible way, a design idea is a work of art and only its master can bring out its extraordinary and noble qualities. The paper illustrates the design process by Tobia Scarpa in relation to the oriental culture. Just like the great tea masters who were honoured to have paved the way for future progress and to have been superseded by their pupils, Tobia Scarpa may be proud of having undertaken a journey on which he had the strength and determination to fill his suitcase with so many values and elevated cultural contents, important for the progress and development of creativity in art and architecture.
Raul Giorghetto Editore
2011-10
Book Section
PeerReviewed
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http://eprints.adm.unipi.it/1238/1/TOBIA_SCARPA_BOOK_estratto_ON.pdf
NIGLIO, OLIMPIA (2011) Tobia Scarpa and «tea culture». In: TOBIA SCARPA. Between wolves and the abyss. Raul Giorghetto Editore, Treviso, pp. 34-52. ISBN 9788897609001
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2011-11-22T12:12:06Z
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SULLE TRACCE DEL MA. Riflessioni sulla conservazione dell’architettura in Giappone.
OLIMPIA, NIGLIO
ICAR/19 - Restauro
The paper represents a trip through the world of the art, of the architecture and of the Japanese landscape to the discovery of the values and the methods that are at the base of the maintenance of the patrimonies architectural and historical-artistic.
PLUS, UNIVERSITY PRESS
2010
Book Section
NonPeerReviewed
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OLIMPIA, NIGLIO (2010) SULLE TRACCE DEL MA. Riflessioni sulla conservazione dell’architettura in Giappone. In: GIAPPONE. TUTELA E CONSERVAZIONE DI ANTICHE TRADIZIONI. PLUS, UNIVERSITY PRESS, PISA, pp. 1-31. ISBN 978-88-8492-713-2
http://www.edizioniplus.it/italiano/AspFiles/libro.asp?codlibro=653
oai:eprints.adm.unipi.it:1245
2011-12-23T16:29:35Z
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http://eprints.adm.unipi.it/1245/
Fare l'Italia: il contributo degli Ingegneri
Lamberti, Claudia
Karwacka, Ewa Jolanta
ICAR/01 - Idraulica
ICAR/04 - Strade, ferrovie ed aeroporti
ICAR/18 - Storia dell'architettura
M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche
RIASSUNTO Catalogo della mostra bibliografica e documentaria tenuta alla Biblioteca di Ingegneria dell'Università di Pisa dal 17 al 28 ottobre 2011, in occasione dei festeggiamenti per il 150° anno dall'Unità d'Italia. Si descrive la formazione dell'ingegnere moderno, il suo ruolo nella progettazione di collegamenti stradali, ferroviari, navali per l'unificazione del territorio italiano, gli interventi necessari per uno stato moderno compiuti dalle nuove scuole d'ingegneria italiane, con particolare riferimento alla nascita di quella pisana.
SUMMARY
This document is the catalogue of the exhibition held in the Engineering Library of the University of Pisa from 17 to 28 October 2011, during the celebrations for the 150th Anniversary of the Unification of Italy. It describes the training of a "modern engineer" and the role of such a professionist in the design of the Italian territory. The exhibition showed the work for the new Italian state made by the Schools of Engineering, with particular reference to that of Pisa.
2011-10
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
application/pdf
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http://eprints.adm.unipi.it/1245/1/catalogo-def121011.pdf
Lamberti, Claudia and Karwacka, Ewa Jolanta (2011) Fare l'Italia: il contributo degli Ingegneri. In: Fare l'Italia: il contributo degli Ingegneri, 17-28 Ottobre 2011, Engineering Library, University of Pisa.