Tetradrakmaton

Il Fedro di Platone

Bollettino telematico di filosofia politica
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Il problema del mito (Fedro 229a-230a)

Abstract

The Sophists attempted to deal with a major feature of the oral culture, myth, by explaining it in a rationalistic way. Socrates dismisses their attempts as a waste of time, because he prefers to scrutinize himself. Such an attitude requires a reasoning consciousness that is able to abstract itself from its cultural environment

Socrate e Fedro si incamminano lungo il torrente Ilisso, alla ricerca di un luogo tranquillo per sedersi a leggere il discorso di Lisia. Fedro racconta che, secondo il mito, proprio lungo l'Ilisso Borea, divinità che personifica il vento del nord, aveva rapito Orizia, figlia del leggendario re di Atene Eretteo, e chiede a Socrate se crede che questa leggenda sia vera. La mitologia era uno dei fondamenti della religione dei greci: la domanda di Fedro tocca un problema teologico e politico molto delicato.

Socrate risponde che, come fanno i sophoi (sapienti, esperti), potrebbe non crederci, e potrebbe dire, sophizomenos (razionalisticamente) che la ragazza è stata semplicemente portata via da un colpo di vento. Socrate sceglie le parole in modo da suggerire l'allusione ai tentativi sofistici di venire a patti col mito offrendone una spiegazione naturalistica.

Ma io non ho assolutamente tempo libero (scholé) per queste cose; e la causa, amico, è la seguente: io non sono ancora capace di conoscere me stesso, secondo la scrittura (gramma) delfica. Perciò mi sembra ridicolo, senza ancora conoscere questo, indagare su cose aliene. Perciò le lascio andare e seguo quel che si crede, mentre, come dicevo, indago non esse ma me stesso, se sono per caso un mostro più complicato e furioso di Tifone, oppure una creatura più docile e semplice, partecipe per natura di un destino divino e modesto. (229e)

L'iscrizione gnothi sauton (conosci te stesso), posta sul tempio di Apollo a Delfi, invitava gli uomini a riconoscere i propri limiti. Ma Socrate interpreta questo invito in una maniera molto personale: egli tratta il mito - cioè un elemento essenziale della cultura cui appartiene - come qualcosa di alieno e isola se stesso come oggetto di indagine. Questo atteggiamento, che a prima vista sembra conciliante col mito, si regge sulla capacità di isolare se stesso dal contesto e di trattarsi come oggetto di riflessione. Presuppone, in una parola, la coscienza come capacità di ragionamento autonomo. Vale la pena sottolineare che Socrate afferma esplicitamente di seguire, nella sua indagine su di sè, un gramma, cioè un testo scritto, che fa rivivere interpretandolo a modo suo.

Link rilevanti

Carlos Parada. Greek Mithology Link.

Platone. Fedro 229a-230a.

Maria Chiara Pievatolo. La religione dei greci.

Maria Chiara Pievatolo. La natura dell'anima (Fedro 245c-246a).


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